CIAR 2023 NIENTE FUSIONE

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La commissione rally nostrana ha cominciato a ragionare sul 2023, sul tavolo non è arrivato nessun dossier con l’accorpamento delle due serie asfalto CIAR e CIRA come qualche voce di corridoio aveva ventilato, a preoccupare sono i problemi economici alle porte di Italia ed Europa, che potrebbero richiedere anche un mezzo passo indietro.

La voce che di tanto in tanto rimbalzava nei corridoi dell’ambiente rally, di una fusione tra le due serie a tutto asfalto nostrane, la massima serie tricolore (CIAR) e il campionato asfalto (CIRA), la seconda divisione made in italy, alla fine non è stata portata sui tavoli della commissione. Una soluzione che sarebbe piaciuta a molti, ma i cui effetti potrebbero non risultare quella somma che qualcuno si attende (2+2=4), ma qualcosa di nettamente inferiore in qualità e numeri. D’altronde spesso ci piace dimenticarci che da perfetti italiani ci piace predicare bene e scordarsi di come razzoliamo, a cominciare dalla voglia di portare una vittoria a casa, poco importa se in solitaria oppure in una classe affollata e combattuta. Nessun ritorno della terra nella massima serie, si continuerà sulla linea francese tutto asfalto. In questa stagione il CIRT non ha partorito nulla di nuovo, nessuno ha tentato di scardinare il nuovo format ridotto, nemmeno per dimostrare la volontà di provare a fare delle gare all’altezza della massima serie. Anzi lo stesso CIRT ha cominciato a manifestare segni di sofferenza, perdendo pezzi per strada; ed oggi il panorama nazionale fuori dalle serie CIRT e Racedey propone una sola gara, per cui sarebbe davvero importante prima di ogni altra cosa un intervento in grado di rilanciare l’intero movimento. Nulla di nuovo sulla lunghezza delle gare e probabilmente anche sui format di gara; la crisi energetica, ed economica che sta per abbattersi sull’Europa però potrebbe addirittura favorire un piccolo passo indietro sulle misure di quel pacchetto emergenziale che abbiamo cominciato a lasciarci alle spalle da quest’anno. 

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