Oramai da un paio di mesi c’è la rincorsa a collocare Tanak sul mercato, prima scontento di una vettura con la quale aveva già vinto in Sardegna, ora per un mancato stop al compagno di squadra; dopo il teatrino ellenico sembra ne stia andando in scena un altro. Fondamenti nessuno ma qualche interesse a soffiare sul fuoco c’è da più di una parte.
Le voci di un Tanak scontento, pronto a fare i bagagli ed andarsene sono cominciate a circolare a fine giugno, con una macchina che cresceva di gara in gara e un successo scratch già in saccoccia. Il fatto che tra il dire e il fare ci sia un contratto con la Hyundai sino a fine 2023, è stato bellamente ignorato dai più, come se i buoni rapporti nei quali è rimasto con Malcolm Wilson dopo la sua partenza nel 2018 potessero bastare a fare scattare una nuova scintilla. Voci, che tutto sommato fanno comodo all’immagine di M-Sport, ma contemporaneamente anche a Tanak impegnato in un braccio di ferro interno per stabilire chi deve essere sulla plancia di comando di Alzenau. Dopo i battibecchi tra i due principali competitor della squadra a Ypres, il teatrino è continuato in Grecia con Ott da una parte che invocava gli ordini di squadra per fermare Neuville, ed il Belga dall’altro ovviamente contrario. Ed il management in evidente imbarazzo con un Moncet sempre provvisorio nel bel mezzo di una disputa politica che non lo riguarda, visto che da supplente è impossibile intervenire con la necessaria autorità. Qualsiasi sia la sua reale opinione su cosa si doveva fare. Una bufera che ha riportato di prepotenza Tanak sul mercato “delle chiacchiere”, in questo secondo caso una bella mano all’Estone nel suo braccio di ferro interno, per avere un nuovo team manager “amico”. Il mercato è un operazione tra un venditore e un compratore, e l’Acropoli non ha cambiato nulla, ammesso e non concesso che Tanak sia realmente sul mercato, non esiste un compratore. Qualcuno ha ventilato l’utilizzo delle clausole rescissorie, ma queste hanno comunque un prezzo, generalmente pari allo stipendio, oppure alla sua metà, a meno che a redarlo dalla parte di Hyundai non sia stato paperino. Per cui con una Toyota ampiamente servita, resta solamente Ford M-Sport dove non c’è un budget adeguato per mettere assieme nemmeno un modesto milione, figuriamoci per pagare la somma necessaria a liberarlo. Inoltre Ott non rientra nemmeno nella scuderia del toro rosso, che oggi colora la livrea delle Puma M-Sport. Visto cosa realisticamente può proporre il mercato WRC odierno volare di fantasia piace e infuoca le discussioni, ma il teatrino andato in scena ci sembra esclusivamente fine ai giochi di poteri interni alla Hyundai, dove Ott non sembra avere nessuna intenzione di andarsene, anzi ..