Il campionato continentale se in Europa di fronte alle richieste del promotore fatica a trovare nuove gare, in Italia sembra avere stuzzicato l’appetito di parecchie realtà, e dalle voci di corridoio tra le tre nuove pretendenti il rally di Alba, sembra quello che potrebbe essere ad un passo ..
La passata settimana abbiamo parlato della volata che sembra essersi scatenata dietro le quinte della massima serie tricolore per conquistarsi anche la validità per il campionato ERC. Un movimento in netta controtendenza con un campionato che raddoppiando il gettone dedicato alla promozione del campionato, e vede alcune realtà traballare, in particolare il Barum e le Azzorre che rischiano di dovere gettare la spugna. Il primo a mettere le carte sul tavolo già in primavera è stato il Sanremo, ma dietro le quinte il nome di Alba sembra oramai essere passato in pole per entrare nella massima serie continentale. A quanto pare i rapporti tra l’organizzazione cuneese, ed il promotore sembrano essersi intensificati e qualcuno ha ventilato si sia ad un passo da un pre accordo. Quella di Alba è una ascesa dai numeri esponenziali, che in questi ultimi anni è riuscita a mettere assieme realtà territoriali e regionali creando un volano promozionale sul territorio di grande peso. Per il Piemonte dei rally si tratterebbe di un traguardo internazionale importantissimo, resta per ora avvolto nel mistero quale sarà la cartina geografica dell’ERC 2023. Di sicuro l’organizzazione si è dimostrata all’altezza sotto ogni profilo, e le strade del cuneese e del confinante asteggiano potrebbero ospitare tre tappe del WRC su asfalto, differenti anche nelle caratteristiche del fondo e tracciato. Una doppia presenza Italiana nella serie continentale non sarebbe certamente una rivoluzione, visto che l’ERC in queste ultime stagioni ha proposto un doppio appuntamento Portoghese con Fafe e Azzorre, al quale quest’anno si è aggiunto quello Spagnolo con Canarie e Catalunya. Tra i punti interrogativi per la prossima stagione c’è anche quello su Roma capitale, con un Rendina che al seguito del nostro articolo ha rilasciato un intervista dove ha ventilato per la sua gara un ipotetico anno sabbatico, una sorta di via di mezzo tra una provocazione, ed il mettere le mani avanti.