FIA – LA RIVOLUZIONE

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A meno di un anno dalla sua elezione arriva il primo step della rivoluzione profetizzata da Ben Sulayem, con la nomina di Natalie Robyn a primo amministratore delegato della FIA. Place de la Concorde chiude così un ciclo gestionale light, con funzionari che rispondevano solamente al presidente.

Lo aveva promesso nel suo programma elettorale, ed a meno di una decina di mesi dalla sua elezione il presidente Ben Sulayem ha nominato Natalie Robyn primo CEO della FIA. La manager dai natali made in USA è un dirigente affermato che da una quindicina di anni opera nel settore automobilistico e finanziario, dove ha ricoperto diverse posizioni in Volvo, Nissan e Daimler Chrysler. In FIA sarà responsabile dell’operatività e dell’organizzazione finanziaria, un lato che dalla notte dei tempi è sempre stato indecifrabile, ed opaco. Oltre a dare la rotta alla strategia federale dovrà sviluppare una nuova visione riformatrice del ruolo della federazione, e di una gestione con nuovi piani di crescita commerciale per aumentare le entrate della Federazione, in maniera da garantire stabilità nei bilanci, ed avere maggiori risorse a disposizione dei vari dipartimenti e dei membri. Con l’ingesso della Robyn sulla plancia di comando, nel ruolo di amministratore delegato inizia la trasformazione promessa dal nuovo presidente. Una mezza rivoluzione visto che la Federazione si impone una governance con una faccia manageriale, come una qualsiasi azienda, dopo che per anni è stata gestita in maniera soft con una gestione semplificata, tutta nelle mani del presidente. Più simile a quanto succede nelle no profit, ma con troppe opacità nei conti e nei bilanci.

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