Nei giorni passati al seguito della commissione rally dove si è parlato del 2023, siamo entrati nel merito delle prime indiscrezioni che non annunciano particolari cambiamenti, se non una ventilata riduzione dei chilometri nella massima serie, decisione che se ufficializzata sarà fulcro di polemiche, ma in realtà i rally e le corse su strada necessitano di ben altre attenzioni.
Il fatto che ci siano troppe serie tricolori sarà anche vero, come i chilometraggi che piangono, ma se nel primo caso è soprattutto una questioni di nomi e filosofie, nel secondo a fare a pugni sono i budget, ed il pensiero del vorrei ma non posso. I problemi veri o se vogliamo più importanti mediaticamente parlando fanno meno cassetta, perché interessano solamente una parte della base dei praticanti, quelli più invisibili al volante delle omologazioni scadute. Questi però rappresentano una bella fetta della base dei praticanti, e dalla fine degli anni novanta ad oggi è stata quella che ha subito una vera e propria emorragia di licenziati. Uno di questi problemi che si presenterà puntuale come un orologio allo scoccare del capodanno è quello dei serbatoi, la punta di un iceberg gigantesco, che potrebbe lasciare al palo parecchie omologazioni scadute, vetture nella maggioranza di proprietà. La somma per adeguare le vetture alla nuova norma non è stratosferica, ma per chi disputa un paio di gare con la propria vettura, potrebbe essere quella che fa la differenza tra il disputare un paio di garette e adeguare la vettura. Una sorta di occasione, soprattutto in un periodo di crisi come questo, per restare al palo un anno o due, un periodo sufficiente per disintossicarsi e perdere così una vettura, ed una licenza. Negli anni novanta quando in molti paesi d’Europa le omologazioni scadute viaggiavano sulla cresta dell’onda, in Italia la dirigenza dell’allora CSAI si impuntò sul non aprire alle scadute, ritenendo i piccoli gruppi N di allora, Peugeot 106 ecc.. (già allora era molto diffuso il noleggio) sufficientemente economici. Una manciata di anni più tardi, quando il parco vetture però a cominciato a restringersi e i numeri delle mancate licenze ha cominciato a salire l’apertura alle omologazioni scadute è risultata tardiva e non ha dato minimamente i risultati sperati. Troppe vetture invecchiate nei garage o sotto i portici inutilizzabili, ed una generazione che aveva appeso il casco al chiodo perdendo definitivamente la smania di correre. Oggi la storia si sta ripetendo e sarebbe bene non commettere gli stessi errori del passato. Alcuni adeguamenti possono sembrare eccessivi, (cinture ecc..) ma nella bilancia sicurezza costi hanno un loro perché; ma i serbatoi di sicurezza per vetture che in gara e su strada utilizzano da sempre i serbatoi di serie e non hanno mai avuto problemi con il fuoco, forse è andare un po’ oltre.