Il meteo ha proposto condizioni in mutazione continua all’interno delle stesse speciali variando l’aderenza da un chilometro all’alto, rimescolando in continuazione le carte. Condizioni impossibili che hanno esaltato Tanak, Evans, Ogier e Rovanpera incredibili nello sfruttare al meglio le condizioni a loro favorevoli a seconda delle differenti posizioni di partenza.
In condizioni di strada asciutta per Rovanpera e probabilmente anche per Tanak sarebbe risultato quasi impossibile restare in gara, ma un meteo ballerino ha proposto tutte le condizioni immaginabile, compreso qualche intenso shower nel pomeriggio. Un fondo duro e consistente, mai realmente fangoso, in grado di drenare normali condizioni di pioggia come fosse asfalto, ha concesso ai protagonisti la possibilità di esprimersi al meglio la dove le condizioni erano più favorevoli, e come gladiatori difendersi nei tratti dove pagavano di più. A bruciare tutti sul filo di lana è stato Ott Tanak che scippa la leadership a Evans per appena due decimi. L’Estone ha dimostrato sin dai primi chilometri di essere in grado di strappare performance mostruose pur partendo per secondo, quindi con delle linee ancora da pulire. Uno stato di grazia incredibile che gli permette l’impossibile, riportandolo allo stato di onnipotenza del 2019. Alle sue spalle un Evans quarto sulla strada che godeva il vantaggio di una strada pulita, ma quando la pioggia si è fatta battente il fango non risultava ancora così penalizzante per lui. Pur non essendo tornato l’Evans migliore, c’è molto vicino, ed ora non mostra più il fiatone quando si trova in uno scontro all’arma bianca come Tanak, Kalle e Seb. L’otto volte campione del mondo è partito forte sfruttando la posizione di partenza, ma le scaramucce testa a testa con Greensmith sono la prova di un ritmo non certo impossibile. Ma dopo qualche speciale ha staccato l’interruttore, ed è tornato a volare, non chiude al comando perché nell’ultima speciale la più veloce di giornata si presenta al via senza alettone posteriore e paga 13”. Nella replica della Te Akau South sul fango fa qualcosa che va contro le leggi della fisica, da fare impallidire il miglior Tanak e baby Kalle. La sfortuna però gli porta via l’alettone in un controllo in controsterzo magistrale, dove passa dalla corda interna a quella esterna tutto in carreggiata, ma un ramo di un albero sporgente tocca di un niente l’alettone e lo fa volare via. Nonostante i secondi persi nella prova finale senza più down force si tiene stretta la terza piazza a soli 6”.7 dalla testa, davanti a Rovanpera di qualche decimo. Baby Kalle anche lui è stato autore di una frazione magistrale, interprete perfetto come i suoi avversari di un fondo che continuava a mutare, obbligando tutti a continui cambi di passo. Dieci e lode per la freddezza, l’obbiettivo era marcare Tanak ma in una frazione simile, è impossibile giocare in difesa, per restare incollato al sui rivale ha dovuto dare fondo al repertorio migliore.