La gara di Auckland ritorna nel WRC dopo dieci anni di assenza, un periodo decisamente lungo dove i ricordi si annebbiano, ma è bastato rivedere il live della Whaanga Coast per riportare alla mente perché le speciali Neo Zelandesi sono le più belle del mondiale, ma scoprire che il prossimo anno ritornano già al palo ..
Dopo dieci lunghi anni di assenza, ancora prima della partenza sentire che il prossimo anno la Nuova Zelanda non sarà della partita, nonostante l’Australia non abbia avanzato nessuna candidatura in contrapposizione nella regione dell’Oceania, lascia la bocca amara. Ma dopo essere ritornati sia pure in maniera virtuale sulle speciali disegnate sulle colline del distretto di Raglan, più che di amarezza sarebbe giusto parlare di rabbia, perché è davvero un peccato avere vissuto con il live quelle strade magnifiche e sapere che forse torneranno nel 2024. Carreggiate medio larghe dove non si taglia o quasi, con un tracciato che propone un guidato medio veloce con tratti più tormentati ad abbassare le medie, ma sempre da guidare in linea senza tornanti oppure inversioni secche a spezzare il ritmo. La quinta essenza della terra con tantissime curve con un pizzico di pendenza stile parabolica, un autentica goduria per chi guida e per gli spettatori presenti. Il fondo durissimo e levigatissimo a distanza di dieci anni, ha dimostrato di riuscire a resistere alle raspate delle nuove e potenti rally1, figlie delle WRC Plus, vetture ad anni luce dalle WRC 1.6 del 2012. Questo nonostante la pioggia non sia mai mancata, appesantendo inevitabilmente il terreno, ma fatta eccezione per la polvere che da quelle parti non ha mai imperato, la capacità di drenaggio è stata semplicemente impressionante. Vedere una gara di questo spessore fuori dal mondiale non ha senso, politicamente la FIA dovrebbe tornare a giocare un ruolo centrale nelle regole e sui calendari, oggi completamente vincolati al mercimonio del Promotore, se si vuole mantenere una qualità degna del mondiale qualche piccolo passo indietro andrà fatto.