Recidendo il suo contratto Tanak ha messo in grande difficoltà la squadra di Alzenau, che ora si presenta con una line-up che piange, in un mercato con i pezzi da novanta tutti accasati, al momento non c’è una figura in grado di garantire una seconda punta in grado di competere per il titolo piloti e portare punti costruttori pesanti in ogni gara.
In Spagna già nel pregara si avvertiva la tensione in casa Hyundai per uno stop che era stato comunicato prima del Catalunya, e di comune accordo si è deciso di rendere pubblico a fine gara. Parallelamente all’uscita di Solberg si sono riallacciati i contatti con Mikkelsen, che oramai sembra già avere un piede in Hyundai, ma per il Norvegese si potrebbe passare da un 2023 teoricamente part-time, ad uno full-time visto che adesso c’è anche da coprire la casella Tanak. Anche se al momento Sordo non ha ancora dato ufficialmente una risposta alla proposta di un 2023 a mezzo servizio, è facile immaginare almeno la stretta di mano ci sia già stata proprio in Spagna. Dopo la Nuova Zelanda è stato contattato anche Meeke, nonostante il britannico agonisticamente sia rimasto al palo dalla fine del 2019, ma al momento si trattata di una trattativa in divenire, inizialmente improntata su una stagione a mezzo servizio. In questi anni Kris ha corso qualche gara a spot, ed ha partecipato allo sviluppo della nuovissima Fabia RS Rally2, ed in tutta onestà pensare ad un inserimento a tempo pieno come seconda guida al posto di Tanak sarebbe un grosso azzardo. Anche se al momento non sembrano essere molto considerati dal management di Alzenau, in casa ci sono anche Suninen e Paddon. Il Finlandese sulla piazza del WRC è quello che ha più esperienza sulle WRC Plus, ed alle spalle ha un grandissimo management. Il Kiwi invece nelle ultime stagioni ha perso il treno del WRC, ma ha comunque una buona esperienza, ed alle spalle c’è un solido rapporto con l’importatore neo zelandese, che potrebbe pesare sulla Corea, e di riflesso sulla decisione del presidente Sean Kim. Con la pandemia i contratti si sono ristretti tutti e questo potrebbe concedere un opportunità per dare una netta sterzata, mettere sulla bilancia un gettone adeguato, a fare saltare qualche contratto in essere. Una strada che però richiederebbe una direzione nel pieno delle sue funzioni, e non un facente funzioni, quindi privo del peso necessario per fare pressione sul board Coreano. Si tratterebbe di somme a sei cifre, ma comunque lontane dagli ingaggi messi sul piatto dalla Volkswagen. La situazione è ingessata ma con un ingresso a gamba tesa qualche possibilità di ribaltare la situazione c’è, senza contare che probabilmente i due Jedi francesi di firme non ne hanno ancora messe. Se Ogier sicuramente è imparolato Loeb non ha alcun legame, ma anche in questo caso non si tratterebbe di operazione a buon mercato.