Il campionato del Belgio si chiude con lo Spa Rally, la gara che ha raccolto l’eredità della Boucles des Spa, ed a dominare la scena per la settima volta (stagionale) è stata la Citroen C3 Rally2 di Lefebvre regina e assoluta del campionato belga, avaro di soddisfazioni per i piloti di casa.
Una serie con dieci appuntamenti, dove le Lefebvre non si è presentato al Tac e al Sezoens (mettendoli a priori tra gli scarti)e a Spa è andato ad inanellare la sua settima perla stagionale, un primato che va ben oltre la vittoria del titolo belga. Una serie dominata in lungo e in largo, come ha fatto a Spa, con cinque scratch di fila ha dato un primo strattone fatale a quasi tutto il gruppetto degli inseguitori. L’unico a restargli in scia sia pure con il fiatone è stato Gregoire Munster, la Hyundai i20 Rally2 dell’Olandese è riuscita a battere sette dei diciotto scratch in palio, Stephane però ha dato sempre l’impressione di giocare al gatto con il topo. Senza mai esagerare ha continuato a mettere secondi tra se e il suo avversario, rispondendo colpo su colpo ai suoi tentativi di rimonta. Una vittoria cristallina, il francese ha dimostrato di essere interprete perfetto di un asfalto ad aderenza ridotta, tra porzioni umide e corde con tagli dove a farla da padrone è stato il fango, anche senza pioggia. La differenza vera l’ha fatta il passaggio in notturna sulla Stavelot, dove Lefebvre ha messo tre pesantissime manciate di secondi a un Munster in difficoltà per le gomme, autore di un dritto. Alle spalle dei due sfidanti si è scavata sin dai primi chilometri un autentica voragine, dopo appena cinque speciali Potty e Jos Verstappen, in lotta per il gradino basso del podio pagavano già una bella minutata. Il primo ad arrendersi nella lotta per il primato tra i terrestri è Gino Bux, l’unico rivale nel campionato belga di Lefebvre esce di strada già sulla terza speciale, mentre il connazionale Potty deve issare bandiera bianca a metà della prima giornata per un problema tecnico al collettore di scarico. Papà Verstappen si ritrova così il podio tra le mani, ma sulle prime speciali della domenica sbatte violentemente contro un albero e si ritrova con ventiquattro minuti sul groppone, precipitando lontanissimo dalla testa della gara. La medaglia di bronzo passa così nelle mani della Citroen C3 di De Cecco, alle sue spalle si piazza un brillantissimo Cherain al volante di una Porsche 997 GT3, vettura non propriamente ideale per le condizioni di quelle strade. A chiudere la top five troviamo la Fabia R5 di Charles Munster in lotta sino a metà gara con la BMW M3 di Neuville che paga 5 minuti e deve accontentarsi della sesta piazza.