Nell’intero affaire Ford – M-Sport – Tanak c’è un dettaglio non da poco che solleva più di una perplessità sull’accordo, quello di un evoluzione che Ott, come qualsiasi altro top driver, avrà preteso, e dall’altra gli sarà stata sicuramente promessa, ma quest’anno non si è mai vista, ed in molte gare si sono addirittura tagliati i test pre gara.
Dal momento in cui le parti hanno annunciato il loro accordo, con tanto di firma fatta sotto le luci delle telecamere, le dichiarazioni di questi giorni sono state quelle di una famiglia che torna a riunirsi. Dalle lodi al ritorno del figliol prodigo, all’avere ritrovato chi rallisticamente è stato una sorta di padre. Dichiarazioni di circostanza e forse anche di leggera disperazione, visto che entrambe le parti sino a ieri navigavano in acque difficili, dalla parte di M-Sport nell’impossibilità di ingaggiare un top driver per mancanza di budget (per piloti e sviluppo) e dall’altra per avere cercato a tutti i costi una rottura, paventando un eventuale stop o una stagione part-time, ma senza avere alcuna intenzione di restare al palo. Se dal punto di vista salario, indipendentemente dal fattore sponsor, Tanak è uno di quei piloti in parte fuori dai canoni classici: lavoratore, datore di lavoro. Già in Hyundai oltre al rapporto diretto, c’era quello indiretto con red gray, una sorta di scambio in natura che esula dalle somme dei contratti che regolano i rapporti piloti squadre. Il discorso sviluppo è però un argomento molto più complesso soprattutto se il budget è già tirato all’osso, e per il momento non si è visto molto oltre a promesse con il solo supporto delle dichiarazioni. Esattamente quelle che in molti casi vengono prese per buone perché le ha fatte Famin quando si parlava Peugeot 208 R5, oppure Wilson quando si parla della filiera Fiesta. Andando indietro di trent’anni la storia potrebbe ripetersi più o meno come successe a un Sainz che a tutti i costi voleva correre in Lancia, ed anche oggi c’è un pilota che vuole una squadra tutta per se. Nella storia più recente c’è l’operazione Ogier che ha portato a Dovenby tre titoli, uno costruttori e due piloti. Nei due anni di collaborazione con Ogier almeno i test pregara e le piccole evoluzioni non erano mancate, non c’era però stato quell’importante step che arriva dopo dodici o diciotto mesi. Ed a fine 2018 Seb è riuscito ad avere la meglio nel campionato piloti in virtù degli errori di Tanak (17 punti 8+9 nelle ultime tre gare), e anche di Neuville (24 punti 20+2 nelle ultime tre gare), ma senza quei regali la Fiesta non gli avrebbe più permesso di giocarsela alla pari. Ed a meno di un importante iniezione di budget, targato casa madre, è evidente che per quanto possa essere stata azzeccata la Puma, dodici mesi sono passati e senza un importante evoluzione Ott potrebbe avere a disposizione solamente sei mesi.