Il WRC dovrebbe essere il palcoscenico del futuro e del meglio della tecnologia automobilistica, ma nel nome di un ibrido obsoleto sembrano tutti d’accordo (team, fia e promoter) nel dire che oggi elettrico o idrogeno non sono ancora praticabili, questo dopo avere messo al palo e vergognosamente censurato, la Skoda Kreisel RE-X1 di Baumschlager.
Sentire i team manager del WRC incensare l’ibrido, nonostante gli evidenti limiti, ed i problemi tecnici tra malfunzionamenti e procedure dove qualcuno ciclicamente continua ad inciampare, fa sorridere, anche se per qualcuno si tratta di fare buon viso a.. . Sentire però parlare dell’idrogeno, ma soprattutto dell’elettrico come in anticipo sui tempi è negare l’evidenza. Vedere il passaggio di una vettura in silenzioso può essere una cosa che fa male al cuore, ma chi parla di snaturare i rally per adattarsi all’elettrico avrebbe dovuto andare a vedersi il Weiz 2021 (gara del campionato Austriaco). Centocinquanta chilometri su due tappe con un format simile dal 2019, la gara di sempre dove lo scorso anno ha esordito la Skoda Kreisel RE-X1 di Baumschlager, ed alla sua prima uscita ha conquistato il terzo gradino del podio. Una ricarica stile power bank imbarcata su un furgone assistenza, in grado di ripristinare più del 90% della potenza in otto minuti, batterie di ricarica sui furgoni che arrivano già con tutta la carica necessaria, eseguita in officina oppure in un punto dove si può disporre di alta tensione, per fare le cose bene, rapidamente, convertendo energia con il minimo delle perdite. Una rally2 interamente elettrica, una versione prototipale come quella di Stohl (esemplari unici) il cui costo è superiore ma non di molto al kit Compact Dynamics. Riepilogando: meno costosa dell’ibrido WRC, ricarica veloce e pratica e soprattutto già performante alla sua prima uscita. Tutto questo non è passato inosservato, ma approfittando di chi è contro all’elettrico e quindi ha fatto finta di non vedere, dietro le scene la carovana del WRC con i team in testa hanno fatto i salti mortali per andare a censurare la nuova Skoda Kreisel RE-X1. Una mole di pressioni senza precedenti, così dopo altre due uscite una con Baumschlager e una con Kreisel (un’altra terza piazza all’Herbst) la vettura è scomparsa dalla scena. Da quel momento nessuno ne più parlato, morta e sepolta, probabilmente sotto metri di cemento, come una scoria radioattiva. Un harakiri della Kreisel, la stessa azienda, leader nell’elettrificazione e nella fabbricazione di batterie, punto di riferimento anche nel motorsport, che aveva fortemente voluto la Skoda Kreisel RE-X1. Un suicidio con poco onore ma tanti risvolti commerciali legati alla fornitura di molti componenti del kit-ibrido marchiato Compact Dynamics montato sulle Rally1 nel WRC. Anche se di fuga in avanti si è trattato, si trattava di un prototipo lontano anni luce dal WRC, e tantomeno da implicazioni nelle scelte per il futuro dei rally. Fermarla è stata una vergogna assoluta, perché il timore era quello di mettere in luce quanto obsoleto e superato sia il kit ibrido utilizzato nel WRC.