Il Montecarlo venti ventidue per M-Sport è rimasto lo stesso ricordo a tinte sbiadite con il quale la squadra made in UK si era approcciata ed aveva concluso il rally Japan (a novembre), allora Gus portò a casa una sesta piazza mentre ieri Tanak ha portato a casa una quinta piazza, ed livello scratch era andata meglio nella gara di Toyota dove Breen conquistò due scratch.
In questi due mesi, in molti hanno ricamato il proprio film, ignorando anche la realtà dei fatti, con una squadra vittima dei suoi piloti capaci solo di fare danni, e dall’altra un top driver in una squadra di incapaci succube del orco belga reo di non avergli dato strada in Grecia. Ciliegina sulla torta etichettare Breen come una sorta di pilota di terza fascia, dimenticando i podi WRC degli anni precedenti, tutto nel nome di quel successo ottenuto da Loeb al Montecarlo. Una gara che il nove volte campione del mondo aveva potuto preparare con chilometri e chilometri di test, compresa una sessione di una giornata sulla vecchia rally1 per permettere alla Galmiche di entrare nel ritmo delle note. Nessuno ha mai negato il potenziale della Puma, ma senza un continuo lavoro di sviluppo sulle singole gare, il potenziale serve a riempirsi la bocca e ottenere qualche sparuto successo di speciale. A Dovemby Hall dopo avere messo sul piatto le difficoltà di budget per svolgere un normale lavoro di test, hanno fatto il diavolo a quattro per ridurli, nella speranza che toglierli agli altri potesse aiutarli a coprire il gap. Il Monte sotto questo profilo è stato impietoso, con due giorni di test, ed uno inutile (ameno sotto il profilo indicazioni per la squadra) con Serderidis, ha proposto la stessa Puma claudicante della stagione passata. A Tanak il Monte è sempre risultato abbastanza indigesto, ma nei due anni Toyota e al fianco di Ogier sulla Fiesta è comunque andato a tre volte a podio, mentre questa volta è sparito nell’anonimato, sempre li ad un niente dai primi ma mai in grado di dare una zampata. Nemmeno nella power stage dopo avere salvato più di tutti le gomme e con venti chili di meno della seconda gomma di scorta (unico a non averla imbarcata nella tappa finale). In Svezia, ed in particolare sul ghiaccio Tanak è sempre risultato a suo agio, ed anche la posizione di partenza sarà dalla sua. Ma per andare a risultato, o almeno inserirsi nel vivo della battaglia, Ott e la squadra dovranno cominciare a lavorare sul serio, con promesse vane da una parte e voti d’amore dall’altra, si può scrivere un’altra pagina del film dei desideri, ma non certo ottenere i risultati. Al Montecarlo qualche sprazzo di luce si è visto, ma si sono notati molto di più i problemi che hanno flagellato la vettura di Loubet, compreso un problema all’idroguida che si è ripetuto sulla Puma di Tanak. Un evidente mancanza di puntiglio nei rialzi delle vetture, ed in alcuni casi di pezzi sostituiti con la tabella da noleggiatore.