Il suo ingresso a sorpresa nei calendari tricolori ha preso forma a metà gennaio, con qualche anticipazione fumosa e abbastanza misteriosa, almeno sino alla scorsa settimana quando il Mythical Cars Rally ha calato le sue carte, proponendosi a livello internazionale sulla scia di quei grandi eventi fuori dagli schemi come il Rallylegend.
La grande kermesse di San Marino, da sempre vissuta con tolleranza dai nostri organi federali, viste alcune libertà che si è presa (grazie all’egida della FAMS) è cresciuta molto rapidamente diventando in poche edizioni un grande evento. Oggi il Legend è uno degli appuntamenti motoristici internazionali più importanti, una sorta di kermesse dove la gara in se è un di più, un marchio made in San Marino che aveva cercato una sua risposta Italiana con il Tuscan, mai decollato. Oggi il Mythical Cars Rally è un progetto altrettanto ambizioso, perché si ripropone di mettere assieme le gruppo A e le WRC che hanno scritto la storia degli ultimi trent’anni del mondiale rally. Dalle gruppo A (a partire dal 1994), alle World Rally Car, comprese quelle di ultima generazione, le plus, protagoniste del mondiale sino a fine del 2021. Ovviamente senza lasciare fuori le due ruote motrici da assoluto dalle kit-car alle S1600 ecc.. . Il tutto all’interno della cornice e delle strade di Varzi, in quella parte del Pavese che è stata teatro del 4 Regioni e più tardi dell’Oltrepo Pavese di Salice Terme, una gara sportivamente meno prestigiosa, ma capace di ritagliarsi un suo spazio per come aveva saputo coniugare rally, musica e festa. Un appuntamento con regia di Andrea Adamo, sostenuto dall’ACI Pavia e sicuramente qualche suggerimento di Pier Liberali ideatore dell’Oltrepo Pavese di Salice. A differenza del Legend le auto del Mythical partiranno dalle gruppo A di ultima generazione (1994), questo per non andare a cozzare contro il mondo delle storiche, muri e schemi che spesso stridono con delle kermesse che vogliono essere degli eventi, e non aspirano di sicuro a conquistare un posto nel mondiale o in altri campionati. Una manifestazione pensata per essere unica nel suo genere, qualcuno ha già parlato di una versione del “Rallylegend” made in Italy. Potrebbe essere l’inizio di una maniera di pensare fuori dalle gabbie e da categorie blindate, dove il nuovo da noi è sempre stato visto con diffidenza.