Nei mesi passati commentando un WRC con i costi oramai fuori controllo, allarme lanciato dalle case, le stesse che hanno scritto e accettato in toto i regolamenti delle rally1, abbiamo come altri cercato di spiegare l’alternativa rally2 plus, ed i perchè è stata scartata, ma sui costi e soprattutto nuove soluzioni tecnologiche le cose non sono esattamente quelle che i più immaginano.
A dire di no ad un futuro con le Rally2 Plus, come abbiamo già sottolineato in passato sono state le pressioni dei costruttori Toyota, M-Sport e se vogliamo anche Hyundai, inizialmente contraria almeno in fatto di motorizzazioni, ma che si è adeguata alle richieste degli altri due senza storcere troppo il naso. D’altronde i costi sono un problema, ma se da una parte ci si riempe la bocca della decantata sportività di un mondiale con tante case, nei fatti si preferisce tenere alta l’asticella, eliminando o se vogliamo scoraggiando di fatti la concorrenza. Ed oggi con una FIA svuotata almeno in parte del suo potere, dai primi anni duemila a dettare le linee è stato il gruppetto dei costruttori presenti, assieme al promotore. Quando si parla di rally2 plus, una soluzione che ci sentiamo di sposare in pieno va doppiamente sottolineato, il regolamento non è certo quello che sembra dominare nell’immaginario collettivo: qualche millimetro in più di flangia, qualche addizionale aerodinamica e via, con un conto di cento, centocinquantamila da sommare al costo, più o meno bloccato, delle rally2. Il primo elemento è il kit ibrido, che piaccia o meno sarebbe stato comunque presente, il passaggio all’ibrido lo ha imposto Todt, ma le pressioni per adottarlo sono arrivate anche dalle case stesse. Visto però il costo di base di una rally2, quello del kit non sarebbe sicuramente comparabile a quello odierno, che è superiore al budget necessario per portarsi a casa una rally2. Poi c’è l’evoluzione continua e la potenza di fuoco di un costruttore, che anche nel caso di un regolamento filosoficamente a prova di budget arriverebbe tranquillamente a raddoppiarne i costi. Non bisogna dimenticare che le rally2 ex R5 sono vetture destinate ai clienti, quindi a evoluzione limitata, con a disposizione una serie di jolly evolutivi spalmati su un tempo abbastanza lungo. Si tratterebbe però di un passo indietro significativo, che inflazione a parte potrebbe riallineare le vetture del WRC ai costi delle prime World Rally Car, probabilmente con un extra per l’ibrido, ma non certo le cifre spaziali pagate per un kit obsoleto e con uno sviluppo ai minimi sindacali.