Lo scratch sullo shake Messicano a Llano Grande se lo spartiscono Rovanpera e Lappi, preludio di un probabile braccio di ferro infuocato tra le Toyota GR Yaris e le Hyundai i20; Kalle domani potrebbe pagare dazio per la posizione di partenza ma Ogier terzo tempo a soli tre decimi sta già pensando al settimo sigillo.
Lo shake di Llano Grande da la possibilità a tutti i concorrenti di mettere alla prova le rispettive unità motore, una sorta di show muscolare mandato in scena non tanto per impressionare gli avversari, quanto per cercare di avere delle risposte oltre quota duemila, quelle che i test in Andalusia non potevano dare. Almeno in maniera precisa. Quello che è emerso in maniera abbastanza chiara è la rilevanza dell’ordine di partenza, con speciali secche ed estremamente polverose, dove dai passaggi nei guadi era evidente che nel periodo invernale l’acqua non ha abbondato, contribuendo all’accumularsi di sabbia e pietrisco. Un fondo che potrebbe mettere in difficoltà non solamente Tanak che domani aprirà la strada a tutti, ma anche Rovanpera e forse Neuville secondo e terzo. Un altro elemento che si è cominciato a intravedere è l’equilibrio prestazionale tra le Toyota e le vetture di Alzenau, un equilibrio tecnico ma anche umano con le seconde e terze guide pronte ad uno scontro all’arma bianca. Il favoritissimo a questo punto non può che essere Ogier, deciso ad andare a mettere il suo settimo sigillo messicano, ma dall’altra ci saranno Lappi e Sordo determinatissimi, in particolare il Finlandese che sa di avere dalla sua una grande opportunità per andare a firmare il suo secondo successo iridato. Più difficile interpretare le prestazioni della Puma che potrebbe avere giocato a carte coperte con entrambi i piloti, ma l’impressione è quella di una vettura a corto di fiato, con Tanak al palo perché apre la strada Loubet potrebbe trovare i tempi partendo dietro, ma il sabato se il vantaggio svanirà allora dovrà fare i conti con le sue reali prestazioni. Nel WRC2 impressiona Greensmith che piazza il tempone nella prima run e nessuno riesce più a saltarlo nonostante Solberg ci vada vicino.