L’otto volte campione del mondo va ad apporre il suo settimo sigillo nell’albo d’oro del rally Mexico e si lascia alle spalle Loeb fermo a sei vittorie, ma soprattutto conquista il secondo successo alla sua seconda partecipazione stagionale, obbiettivo limpido come il sole segnare il maggior numero di successi stagionali.
La regola che ai tempi della Volkswagen tanto lo aveva infastidito, di partire per una, allora due tappe davanti a tutte e gli aveva scippato tante vittorie scratch, oggi lo sta facendo sorridere e quello che la sorte gli ha negato l’anno passato, nella sua prima stagione part-time, sembra volere andare a prenderselo in questa stagione. Così dopo il Montecarlo a stretto giro di posta è arrivato il Mexico, una gara dove partire alle spalle dei primi quattro piloti nella classifica del mondiale gli ha consegnato le chiavi della gara, ed il venerdì sera al ritorno a Leon si è trovato con la torta quasi fatta, unica incognita Lappi che però è andato subito out la mattina seguente e da quel momento Ogier ha giocato come il gatto con i topi. Con una seconda frazione monumentale corsa al galoppo, evitando solo i rischi più evidenti, oggi si è potuto permettere una vera frazione tutta in controllo, soprattutto sui trentacinque chilometri di Otates l’ultimo vero scoglio che lo separava dal successo. Una gara di tattica e velocità, dove ha dimostrato di essere quello di sempre pur correndo part-time, una terza vettura che per la Toyota vale il titolo costruttori, e sarà l’ago della bilancia nella sfida per il titolo piloti, che si annuncia tiratissima, ed apertissima. Se Ogier ha anestetizzato le emozioni per il successo, Evans e Neuville hanno mandato in scena una sfida sul filo dei decimi memorabile, soprattutto sulla prova lunga il dragone Gallese ha dato tutto, ma Thierry non è stato da meno e gli ha concesso appena 1”.4 che si è ripreso con gli interessi nella speciale seguente. I due si sono così presentati allo start della power stage separati da appena 2”.7 a favore di Elfyn. Un ultima volata dove Evans c’è l’ha messa tutta ma non è riuscito a tenere dietro un Neuville scatenato che lo salta sulla dirittura di arrivo per appena 4 decimi. Il primo fuori da podio è un Rovanpera rassegnato, nella prima tappa ha dato tutto, ma il ritardo accumulato partendo per secondo, nei confronti di chi lo seguiva gli è costato salatissimo, e già ieri quando si è reso conto che poteva rubare qualche scratch, ma non certo recuperare un ritardo così importante e così si è limitato a concludere la sua gara al piccolo trotto, per portare a casa preziosi punti iridati. Lo stesso ha fatto Sordo, con una buona partenza si è messo in scia a Evans, ma una foratura gli è costata un minuto, ed è scivolato alle spalle di Rovanpera, ed a quel punto come il Finlandese si è limitato a tenere la posizione.