Sono passati appena tre mesi e l’imposizione dei serbatoi di sicurezza omologati FIA, sta obbligando la federazione ad andare avanti a deroghe su deroghe richieste a turno dalle varie commissioni per evidenti problematiche sottovalutate, quando addirittura non sono state prese in considerazione.
Questa volta è stato il turno delle gare in pista con i Campionati di Velocità in Circuito e di Velocità nei Mini-impianti. La decisione della Giunta Sportiva ACI recita: “per facilitare la programmazione dell’adeguamento delle vetture alle nuove norme, si delibera di prorogare l’obbligo del montaggio dei serbatoi di sicurezza fino al 31 luglio 2023 nelle gare di Velocità in Circuito e nei Mini-impianti”. Come nel caso delle salite i concorrenti sono tenuti ad esibire alle verifiche tecniche il buono d’ordine del costruttore. L’ennesima deroga che mette in risalto una decisione presa senza valutare nel complesso le problematiche tecniche: di produzione e installazione di un prodotto fondamentalmente artigianale. Ma soprattutto quelle delle singole discipline dove le realtà sono le più variegate, con vetture prototipali di differente filosofia, dove la partecipazione è ancora in molti casi legata ad autovetture di proprietà, in alcuni casi con vetture dal basso valore commerciale, vuoi per gli anni e per il loro limitato impiego in quella e poche altre discipline. Sul fronte anti serbatoi c’è chi intravede in tutte queste deroghe una mezza capitolazione, ma in realtà noi non vediamo alcun cedimento, se mai si è evidenziato in maniera lampante lo scollamento all’interno della federazione tra i vertici e le varie commissioni disciplinari. Da una parte trascurate per dire non lasciate in balia di se stesse, dall’altra raramente in grado di portare avanti ragioni o proposte per sudditanza, non riuscendo a distinguere che il significato di non disturbare il guidatore non significa zitti e mosca. Motivo che ha portato molte discipline (minori) dritte verso la loro scomparsa, una morte che in alcuni casi è prossima, ed in altri oramai conclamata. A farle soccombere è stata la totale immobilità legata a regole obsolete, dove non si ha mai avuto la volontà di cambiare o guardare al nuovo e questo anche per volere degli affezionati duri e puri di una disciplina. I rally in tutta la loro gerarchia dal mondiale alle gare minori, rappresentano il faro del motorismo al di fuori di quei pochi autodromi degni di questo nome che rappresentano i circuiti. Ma considerare i rally minori come attività di base è errore gravissimo, perché per allargare la base bisogna reinventare le discipline di base, attività semi-amatoriali. Ed è evidente che all’introduzione della norma, non ci si è interfacciati con le differenti discipline.