IRC FA LA DIFFERENZA

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Oramai mancano solamente una ventina di giorni al primo appuntamento dell’IRC, ed in attesa dell’elenco iscritti dell’Elba, primo banco di prova per la serie privata made in Italy che l’anno passato ha sfondato tutti i record; è impietoso il confronto con il numero dei partenti del Maremma, che nella versione CRZ segna un meno quarantasette rispetto a quella IRC.

Spiegare tutto con i freddi numeri a volte può indurre in errori, e spesso questi vengono utilizzati a supporto delle proprie tesi, senza valutare la situazione e le ragioni nel loro complesso. Il confronto tra gli elenchi iscritti del Maremma 2022, gara di apertura del IRC nella passata stagione, e quello 2023 valido per il CRZ zona 6, non lascia però spazio ad alcun dubbio interpretativo. Centodiciassette contro i settanta di questa edizione sono un chiaro segnale dello stato di salute dell’IRC e della bontà della sue ricette. Mettere a confronto una serie come l’IRC naturale alter ego del CIRA, con il CRZ è sicuramente sbagliato, perché comunque la si pensi di fronte abbiamo una serie nazionale contro una a carattere regionale o al massimo interregionale. Il fatto che poi tutti i vincitori delle varie zone si confrontino in una finale unica, con un montepremi decisamente importante, è una filiera molto lunga per competere con un campionato secco impostato su quattro gare, oppure sette come il CIRA. A parte la maggiore visibilità di un campionato a carattere nazionale, alla base del successo della serie capitanata da Norcini c’è un montepremi di grandissimo spessore, distribuito con un grande equilibrio tra le classi, raggruppandone alcune in maniera attenta e sapiente. Nella scorsa stagione IRC ha superato di slancio la soglia delle cento iscrizioni al campionato, un traguardo invidiabile in Italia ma anche fuori dai nostri confini, dove le serie private si contano sulla punta delle dita, ed i numeri nelle serie nazionali a fatica superano le due o tre decine di iscritti. In queste prime due settimane di aprile sta crescendo l’attesa per il primo round dell’IRC 2023, il rally Elba, in attesa di avere i primi riscontri sulla partecipazione in una delle gare logisticamente più complicate del panorama nazionale. Un aspetto attento soprattutto all’economia di gara che negli ultimi dieci, venti anni ha preso il sopravvento sul fascino proposto da alcune gare sotto il profilo: panorami, strade e prove speciali. Un equazione quella economica che al Maremma è stata ribaltata almeno sotto il profilo iscrizioni e chilometri (meno costose le prime, meno Km. ovvero noleggi meno costosi), se vogliamo un controsenso, ma un segnale che un certo genere di proposta può permettersi di andare controcorrente se risulta credibile ed interessante.

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