A Fafe la lista degli iscritti all’Europeo ha fatto impallidire anche il WRC per quantità e qualità, ma con il passare dei giorni qualche dubbio si sta facendo avanti su un parterre che potrebbe perdersi per strada in funzione dei risultati, e presto ci sarà da fare i conti alle Canarie, secondo round ERC.
Dopo una stagione ai minimi termini come quella dell’ERC 2022, da un lato non si può certamente trascurare i meriti del promotore, abilissimo nello riuscire a vendere il suo prodotto, dall’altro è giusto cercare di analizzare il fenomeno a 360°, per capire e eventualmente replicare. Una delle ragioni di maggiore attrazione è quello che potremmo chiamare effetto Llarena. Un pilota consistente, già vice campione alle spalle di Mikkelsen nel 2021, ma con una maniera di correre sul passo e pochi spunti velocistici spaventa di meno rispetto ai draghi del WRC oppure a piloti come Lukyanuk. Se a questo aggiungiamo il fatto che l’anno passato solamente in tre hanno disputato tutta la serie, otteniamo una delle risposte alla grande attrattiva dell’ERC venti ventitré, giudicata a torto come una serie più contendibile. Ritornando all’abilità del venditore, questa ha inciso soprattutto sulla MRF Tyre, presente in Portogallo con ben otto vetture che portavano i suoi colori, integralmente è parzialmente. Una scelta di immagine e commerciale per conquistare il mercato europeo, oltre a mettere sul banco il suo potenziale di spesa sulla comunicazione in vista del nuovo bando per la fornitura nel WRC. Dall’altra però c’è un plotone che non si può ignorare, ma con dei budget non ancora definiti, destinato probabilmente a dimezzarsi verso il giro di boa. Ma a fare particolarmente specie è la dichiarazione di Hyden Paddon, che in questa settimana ha annunciato la sua presenza ad Alba e alle Canarie. Se la prima trattandosi di un fuori programma non sorprende, la seconda in tutta onestà era data per scontata, la sua presenza nell’ERC l’aveva ventilata a fine 2022, e quando ha annunciato la sua presenza a Fafe ha parlato di una presenza nell’Europeo. Il fatto che le Canarie siano state aggiunte adesso, in virtù del successo in Portogallo, parla di una Euro presenza a spot legata esclusivamente ai risultati. Un pilota del suo calibro che si impegna in una serie, ma non programma di essere al via alle Canarie secondo round, non vale molto di più delle tante presenze a spot dei protagonisti delle serie nazionali. Tutta un’altra cosa rispetto alle serie support iridate dove ad esempio nel WRC2 negli anni passati a cimentarsi in una stagione completa sono abitualmente dalle dieci alle quindici vetture. Parlare di rilancio e successo è sacrosanto, non ci si può certo voltare dall’altra parte di fronte ai numeri di Fafe, ma i conti veri si faranno solamente a fine stagione.