L’attesa conferenza del presidente Ben Sulayem in Portogallo si è dissolta nel nulla, come se nessuno avesse mai detto nulla o parlato di un dead line, tutto rinviato a data da destinarsi una situazione che tradisce la mancanza di una decisione non solo per il futuro a medio termine, ma anche per quello a breve, ovvero il biennio di proroga delle rally1.
Dopo una taciturna Hyundai che ha iniziato a fare trapelare il suo interesse per un ulteriore step in avanti, nel mese di aprile; e solamente qualche giorno fa le pressioni mediatiche della Compact Dynamics per andare al rinnovo del suo contratto, qualche dubbio sul fatto che molto sia ancora in discussione è sorto. Oggi che però il circus ha raggiunto Porto la nebbia (almeno per l’attesa conferenza) si è andata diradando, così le sensazioni sono diventate una mezza certezza, quella sia tutto in alto mare. I più non si sbilanciano anzi fanno finta di niente, ma qualcuno il naso lo storce eccome, perchè sullo sfondo il rischio di perdere uno dei protagonisti, ancora prima di guadagnarne almeno mezzo, potrebbe diventare qualcosa più di un fantasma. Una situazione complessa dove a questo punto con il Sardegna tra una quindicina di giorni, ed a un mese dal consiglio mondiale che si tiene a Cordoba, il rischio di andare lunghi e vedere rinviare tutto al consiglio di ottobre (che si terrà online), non è un ipotesi così remota. Rinviare le eventuali decisioni sul futuro, senza nemmeno concedere qualche indizio su quanto il WRC sia disposto a rinnovarsi lo si può comprendere, perché a tirare la Fia per la giacchetta, sono in tanti, ed in direzioni tutte differenti. Il rischio però è di superare il consiglio di giugno senza nemmeno avere piantato i paletti base per il biennio 2024 – 2025. Questo sarebbe un brutto smacco, il termometro di una situazione molto più che preoccupante, anche perché in discussione c’è una proroga biennale a grandi linee già disegnata quando è stato varato il triennio Hybrid.