Dalla fine della power stage alla pubblicazione della classifica finale sono passate parecchie ore e così tanto per annerire ancora di più il clima in casa Hyundai dopo una tappa finale da dimenticare, in prima serata sono arrivate anche un paio di ammende, che però tutto sommato sono suonate come una magnanima tirata di orecchie.
Iniziamo dal fondo, cronologicamente la multa che alle 21.00, ora del Portogallo, ha concluso tutte le pratiche ancora aperte della gara lusitana, un bel 10.000 euri di multa a Neuville. La parola multa è una di quelle che fanno arrampicare tutti sulle barricate, in questo caso però il sapore è quello di una ramanzina o poco più, soprattutto considerato si tratta di pilota ufficiale. Anche perché la sanzione è stata comminata per non avere consegnato la tabella di marcia al controllo stop della speciale 17 (il primo passaggio sulla power stage). Una mancanza che da regolamento, e questo sino dalla notte dei tempi, equivale al ritiro dalla gara. Il navigatore Martijn Wydaeghe che in un primo tempo aveva dichiarato di avere consegnato la tabella, si è reso conto al controllo successivo di non averlo fatto, impegnato a inviare foto del dashboard ai tecnici Hyundai, interagendo con loro nel tentativo di risolvere il problema che ha mandato out il turbo. Una serie di circostanze attenuanti che ha spostato la decisione verso l’ammenda pecuniaria, che potrebbe anche sembrare abbastanza salata, ma tutto sommato si tratta di mille euro a punto, che in un ottica mondiale piloti è quasi un prezzo da saldo. Una decisione salomonica che ha cercato di mediare tra la regola e tutte quelle situazioni particolari che ruotano attorno alla gara. Qualche decina di minuti prima, ad essere multato è stato il suo compagno di squadra Sordo reo di essere salito sulla pedana di Matosinhos con in testa il suo cappello (con lo sponsor) e non quello Pirelli previsto da contratto per le cerimonie finali. L’ammenda in questo caso è stato il solito millino, una disattenzione quella di Sordo che in Hyundai è recidiva, visto che era già successa a Tanak nel 2021. E’ chiaro che in questo caso se si indulgesse le cose peggiorerebbero rapidamente; quello che fa specie non è tanto un Sordo non a conoscenza queste procedure (visto che sul podio ha sempre indossato il cappellino Pirelli), quanto una squadra che tra portatori di borraccia e addetti alle esigenze dei concorrenti ha del personale su ogni gara addetto esclusivamente a questo. Eppure è riuscita a inciamparci nuovamente.