Dopo la presenza con i colori M-Sport al Malcolm Wilson Rally, Adrian Fourmaux è sceso in campo anche Beatson’s Building Supplies Jim Clark Rally, secondo round del campionato Britannico, dove la squadra di Cockermouth per tornare a fare la differenza ha dovuto dirottare Fourmaux dal WRC.
Il digiuno nel campionato nazionale della Gran Bretagna della squadra di Cockermouth oramai dura dal 2019, quando ad aggiudicarselo è stata la Ford Fiesta R5 di Matt Edwards. Tre stagioni che iniziano a pesare anche in una realtà come il Regno Unito, dove le vetture dell’ovale blu rappresentano una fetta importantissima del bacino nazionale dei rally, uno dei pochi sui quali M-Sport può contare per fare business almeno sui ricambi. Dopo il sabbatico anno della pandemia, essere battuti per due anni di fila dalle Volkswagen Polo GTI R5, prima di Edwards e poi di Pryce ha convinto Malcolm a dirottare nel campionato di casa un pezzo da novanta come Adrien Fourmaux. Dopo il primo successo a mani basse sugli sterrati di Cockermouth, questo fine settimana è arrivato il bis sugli asfalti di Duns al Rally Beatson’s Building Supplies Jim Clark. Centosette chilometri totali con un importante apericena il venerdì sera sui diciotto chilometri, ripetuti a stretto giro di posta, della Longformacus. Ad Adrien sono bastati questi due passaggi, uno dei quali con il buio, per chiudere la partita. Un uno due pugilistico che ha mandato tutti gli avversari dritti al tappeto, se nel primo passaggio sono stati schiaffoni per tutti, lasciando il secondo oltre i sette secondi, nel passaggio by night il francese ha abbassato il suo scratch di ben sette secondi, mollando all’irlandese Cronin (secondo) la bellezza di sedici secondi. Fourmaux è così andato al riposo notturno con una mezza minutata sul primo degli avversari, un ipoteca che ha fatto valere nella frazione odierna dove ha lasciato sfogare il resto del plotone, limitandosi a giocare in marcatura dove sia pur senza battere un solo scratch ha mantenuto un passo regolare, ed al traguardo aveva ancora una ventina di secondi sulla Volkswagen Polo GTI R5 di Cronin e mezzo minuto su quella del britannico Euan Thorburn.