Lunedì si è tenuta una riunione tra i piloti del WRC e della serie cadetta per parlare di futuro e regolamenti, ed oggi si replica con un incontro a distanza tra i piloti e il promotore, un doppio incontro che arriva dopo le dichiarazioni di Neuville e Ogier, incontri accolti positivamente da tutti, ma per il momento non sono emerse indicazioni precise sui contenuti.
Il WRC è prossimo alla rovina, poco interesse e pochi costruttori, questo a grandi linee è il sunto di quanto hanno detto prima Neuville a Porto e Ogier ad Olbia, frasi cavalcate da media e fans come una sorta di medicina. In realtà affermare “il malato è quasi morto” lo diciamo oramai da parecchie stagioni, ma nessuno si è sbilanciato a dare una ricetta, anzi ognuno sembra interessato al suo cantuccio. Mentre dalla Hyundai si è parlato di interesse mediatico ai minimi termini e dare una rifrescata ai regolamenti, sullo stile F1 (il mini Gp del sabato), il lupo di Gap invece ha parlato di regole e commissari attenti ai dettagli repressivi, trascurando spesso aspetti sportivi molto più importanti. Sulla tecnica, ovvero il nodo centrale per il futuro, nessuno ha proferito parola. Nella riunione di lunedì dal poco che è trapelato dietro le quinte si è parlato molto di regole e regoline che oramai da mesi finiscono sui tavoli dei collegi sportivi e generalmente portano ad una marea di multe o penalizzazioni. Il termine vessatorio forse non è corretto, esagerato sicuramente, ma da bene l’idea di quanto sta succedendo con un infinità di regole introdotte quasi sempre nel nome della sicurezza, marginali rispetto a temi sportivi e tecnici che nessuno si azzarda mai ad affrontare. Nelle loro dichiarazioni pubbliche nel dopo incontro invece non è emerso nulla di consistente, se non il fatto che dalla discussione siano emerse tante buone idee, ma per adesso nessuno si è sbilanciato a metterne mezza sul tavolo. Un iniziativa quella di coinvolgere i piloti assolutamente interessante, aggiungeremmo dovuta, ma per guardare al futuro serve un coinvolgimento a 360° di tutti, organizzatori, costruttori, media, ecc.. . In maniera da raccogliere i punti di vista e di interesse di ognuno, perché non forzatamente gli interessi dei piloti coincidono con quelli degli organizzatori o dei media. Il problema è la mancanza di uomini capaci di fare sintesi, e creare una visione del futuro equilibrata al timone della baracca rally.