Il capitolo gomme in Sardegna ha messo in evidenza i limiti di una regolamentazione che con la scelta degli pneumatici fatta anticipatamente ha messo a disposizione di ogni equipaggio 24 gomme hard e 12 gomme soft. La scelta dura però tra pioggia e temperature basse si è rivelata sbagliata ed i concorrenti hanno fatto i salti mortali per fare durare le soft sino alla fine.
L’esame coperture per il rally Sardegna è stato forse il più duro in tutti questi anni di mono fornitura, che il gommista italiano ha superato in maniera egregia, proponendo qualche tema di riflessione su scelte ed economie. Innanzi tutto va sottolineato in una gara su un fondo, durissimo molto scavato dai temporali primaverili, dove in molti avevano profetizzato una gara con tante forature, le coperture Pirelli hanno tenuto perfettamente botta, qualche foratura c’è stata ma nessuna decisiva. A complicare la vita ai concorrenti sono state le condizioni atmosferiche e le temperature, assolutamente anomale per il mese di giugno, tendenzialmente molto più caldo. In pratica la gomma dura scelta, concordata tra tutte le parti, si è rivelata sbagliata e così durante tutta la gara i concorrenti hanno sfruttato ogni millimetro di battistrada delle morbide a loro disposizione, inventando incroci strani con tre soft e un hard, pur di riuscire a mantenere quattro soft per la domenica mattina. Lappi a fine gara ha definito un miracolo avere disputato un’intera gara con appena dodici gomme, anche se tra i vari incroci un treno di hard più o meno lo hanno messo in uso tutti. Una gara che se da una parte ha messo in evidenza la qualità del prodotto targato Pirelli, con una soft che è riuscita a garantire prestazione e durata con soli tre treni per una gara di trecento e rotti chilometri, dall’altra ha messo in luce le crepe di un regolamento che a questo punto dovrebbe decidere da che parte andare. Se dare un ulteriore taglio, orientandosi verso una gomma unica, oppure continuare a concedere due scelte, ma a questo punto farlo mettendo lo stesso numero di pneumatici di un tipo e dell’altro. Il risparmio, oppure l’aggravio di spesa sono comunque minimi, come i discorsi prestazioni oppure sicurezza, quando la gomma è una sola ci si adatta e se tiene meno si va più piano, esattamente come si fa con una gomma più performante perché anche queste hanno un limite. In Sardegna agonisticamente la gara è stata bellissima, merito della grande capacità di adattarsi dei top driver, però quel numero limitato di soft ha inciso molto sullo spettacolo per il pubblico a bordo strada. In buona parte della gara i concorrenti hanno rinunciato ad una guida spumeggiante a favore di pubblico, ma hanno dovuto rinunciare a qualsiasi genere di eccesso per gestire meglio le gomme. Prestazionalmente si parla di pochi decimi, ma visivamente si parla di staccate precise, e linee perfette come sull’asfalto, sempre sulla linea di galleggiamento evitando però di guidare di traverso, o meglio evitando di impostare il traverso in ingresso curva.