HYUNDAI AFFIDABILITA’ O ERRORI

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Quando è uscito l’ammortizzatore dal cofano di Neuville gli immancabili detrattori del pilota Belga hanno potuto darci dentro, ma in realtà a noi ha impressionato come Thierry abbia inghiottito il boccone amaro senza proferire fiato, perché vedere uscire un’ammortizzatore dalla sede generalmente più che di cedimento si tratta di un montaggio sbagliato o non verificato.

Se il Safari sotto le tende della Hyundai era iniziato malino con il problema all’albero di trasmissione Lappi, lo stesso che aveva colpito proprio la vettura del Finlandese durante i test, tutto risolto ma il fatto che si sia ripetuto è quanto meno inquietante. Ma di tempo non è passato così tanto, ed a metà della prima tappa un Neuville in ottima posizione, si deve fermare con un ammortizzatore che usciva dal cofano. I soliti detrattori del Belga reo soprattutto di essere un eterno secondo, hanno subito manifestato il loro sdegno per la presenza del Belga in squadra, parlando di quella fantomatica compressione presa prima di rompere come fosse la causa della rottura. In realtà per rompere la sospensione bisogna prendere ben altro genere di colpi, e non bastano certamente le buche e le tante compressioni con cui fanno i conti tutti i piloti. Considerato che un Thierry non ha preso colpi particolari, anzi l’ammortizzatore non ha strappato nulla prima di uscire dal top, ma semplicemente si è sfilato è evidente che il bullone che lo teneva si è allentato e con l’aumentare del gioco si è strappato. Neuville ha parlato di un dado da pochi euri, ma in realtà quando in passato sono successe cose del genere, si è sempre trattato di una sostituzione non eseguita alla perfezione, oppure visto che la vettura aveva disputato una sola speciale dopo il service di mezzogiorno, potrebbe anche darsi non sia stato verificato che quel particolare fosse tirato. Molto probabilmente un errore umano e non il cedimento di un particolare, cose che possono succedere anche ad una squadra che generalmente lavora bene, ma deve ancora finire di riorganizzarsi dopo un progetto iniziato male che si chiama rally1, dove ad errori e ritardi la gestione della squadra è spesso risultata slegata e in balia di se stessa senza nessuno al timone. Il Belga in questo caso ha impressionato per la capacità di fare squadra e non sputare veleno, dote abbastanza rara, come non dimenticare un Ott che l’anno passato si è lamentato della vettura in ogni gara, anche quando i tempi c’erano e battagliava per vincere.

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