TEAM ORDERS FRATELLI COLTELLI

0

Quando si parla di ordini di squadra generalmente si pensa a fermare questo pilota piuttosto che un altro, ma nella maggior parte dei casi si tratta di congelare delle classifiche per evitare di ritrovarsi da padroni della gara a stringere un pugno di mosche, e rottami da smaltire, un problema che sino a questo Safari Latvala e soci non si erano mai posti.

Una volta uscito Tanak dalla squadra, e rivoluzionato l’intera line-up con due fuori classe come Ogier e Evans, ed un giovane da fare crescere, il problema team orders non si è mai presentato perché sia pure in lotta per il titolo piloti Seb ed Elfyn hanno sempre capito sino a che punto potevano spingersi. E non si sono mai spinti oltre, mantenendo sempre le posizioni anche a ritmo sostenuto, ma senza andare a cercarsi a vicenda. Kalle invece in alcune occasioni aveva già dimostrato in tema di fair play di non digerire la regola non scritta di rinunciare ad attaccare il compagno che in testa alla gara. In Portogallo l’anno scorso non ha mai affermato di volersi giocare la sua gara sino in fondo, ma se da una parte forzava il suo passo, dall’altra con un sorriso beffardo negava di volere andare all’attacco del compagno. Se Evans in Portogallo ha lasciato perdere, evitando di avventurarsi in uno scontro fratricida, questa volta si è trovato contro un Ogier che di stare zitto non ha nessuna voglia, figuriamoci se si sente preso in giro. Avere dimezzato il suo ritardo sulla Sleeping Warrion (l’ultima speciale del sabato) è stata una magia di guida di Kalle che sulla terra sotto l’acqua ha una marcia in più di tutti, ma con diciassette secondi di ritardo la gara era tutt’altro che aperta, prima della partenza della tappa finale aveva precisato di pensare al campionato (come ha fatto durante tutta la gara). Ma sulla Malewa Kalle fa esplodere i cronometri, andando a forzare nella parte iniziale prima del primo intermedio, ed all’arrivo risponde alle interviste con il solito sorrisetto, dicendo che sono gli altri ad essere andati più piano del normale. Un atteggiamento che ad Ogier è andato completamente di traverso e sui diciotto chilometri di Oserian gli ha reso pan per focaccia, ma se Rovanpera ha continuato a spingere alla grande Ogier ha letteralmente spento il cervello, mettendo il piede a tavoletta come in una speciale della Finlandia. Ed al traguardo pur avendo staccato il portellone (con annesso l’alettone) in un passaggio nella vegetazione bassa, ha riguadagnato i secondi persi con qualche decimo di interesse. A quel punto forse per la prima volta in Toyota Latvala e Lindstrom hanno dovuto ricordare a entrambi che quella non è la maniera per portare le vetture al traguardo, ma per buttare tutto alle ortiche. Ed al service probabilmente, con la scusa del fesh fesh è sembrato abbiano tolto un po’ di potenza a entrambi, di sicuro hanno bacchettato entrambi ricordando a Kalle l’importanza dei punti campionato, e ad Ogier di non andare per ripicca a prendere i punti della power al compagno di squadra.

Share.