Il consiglio mondiale della FIA che si è tenuto a Cordoba in Andalusia, nella riunione del consiglio del Motor Sport ha parlato quasi esclusivamente di formula 1 e delle revisioni regolamentari per il futuro della formula 2 e formula 3 World Cup, nemmeno un rigo sul WRC alle prese con una transizione dove nessuno riesce a trovare nemmeno un punticino di sintesi.
La partenza della nuova presidenza sul dossier rally era stata incoraggiante, mentre le rally1 cominciavano a muovere i primi passi si è messo subito l’accento sulla necessità di mettere in campo una nuova visione per il futuro della disciplina, in un momento topico per l’intera industria automobilistica. Anche perché ad oggi si parla sempre più di transizione elettrica, ma in realtà le case costruttrici che avevano puntato tutto sull’elettrificazione, stanno aprendo a nuove tecnologie green, per rispondere alle esigenze di percorrere tratte lunghe, ed alle problematiche del trasporto leggero e pesante su gomma. Obbiettivo di Ben Sulayem e Robert Reid sondare il terreno tra le case presenti e quelle interessate ad entrare in un WRC che torni a rappresentare una sfida tecnologica; ma avere dato l’incarico di sondare il terreno e cercare di fare sintesi al dipartimento tecnico della FIA, le commissioni rally e WRC, oltre al WRC Promoter, si sta rivelando un errore macroscopico. A parte la palesata incapacità di fare sintesi, tra le tante e differenti richieste; l’impressione è quella di uomini, ancorati ad un idea delle corse, o meglio dei rally, che ha dominato in questo inizio di millennio, sempre più lontana da quel banco di prova che erano i rally. Con l’era Todt sono entrati in FIA molti personaggi riciclati dai reparti corsa che nel tempo hanno chiuso i battenti (Citroen in particolare), ed alla base della loro formazione, c’è un pensiero saldamente legato alla filosofia delle ultime due decadi, quando i rally sono diventati una sorta di sport fine a se stesso. Con dei reparti corsa sempre più slegati dal marketing aziendale, dalla promozione dei modelli a quella dell’evoluzione tecnologica. Così a metà 2023 non si è nemmeno arrivati ad emanare nulla sui due anni di proroga dell’ibrido 2025 – 2026, incapaci di prendere una strada con sole due opzioni a disposizione: continuare con Compact Dynamics come forniture unico, oppure liberalizzare il kit ibrido come era stato indicato quando si è varato il regolamento. Così dopo avere rimandato tutto dal consiglio mondiale di marzo, alla teorica dead line del Portogallo, tutto è evaporato nel nulla, come se non fosse mai stato annunciato nulla. Il fatto che al secondo consiglio mondiale del motorsport di Cordoba non si sia parlato di rally, fa temere che tutto slitti a quello di fine anno, saltando a piè pari quello di ottobre.