SANMARINO, TRASPARENZA CARCASI

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Il caso Sanmarino riaccende polemiche e malcontento con le classifiche cambiate in fase di omologazione dei risultati dalla giunta sportiva ACI in virtù dell’articolo 215 del Regolamento Sportivo Nazionale 2023 ACI Sport. Cancellati i 2’ di penalità al 90% dei concorrenti per il pasticcio tra circolari e tabelle al C.O.8, si ritorna così alle classifiche (e podio) dell’arrivo.

Gli strascichi polemici su un caso dove le classifiche vengono riviste in fase di omologazioni dei risultati sono inevitabili, soprattutto dopo la brutta pagina di un Sanmarino dove le penalità in questione sono state comminate un paio di ore dopo le premiazioni, quando era evidente sin da subito che c’era un problema grande come una casa. Che la prima decisione, come la rettifica della giunta sportiva scontentino qualcuno è palese, trattandosi di diatriba tra più parti non potrebbe essere altrimenti. Ma come nelle sentenze di un tribunale, per dare piena trasparenza sul suo operato fornire una motivazione per le decisioni sarebbe un atto dovuto, il minimo per evitare le critiche gratuite che così facendo piovono da tutte le parti. Per andare ad impugnare l’articolo 215 ci devono essere stati degli errori materiali verificatisi nel corso della gara, dichiarati dai cronometristi o dagli ufficiali di gara, non renderli pubblici è una mancanza di trasparenza che forzatamente va ad instillare dei dubbi. Non indicare le motivazioni può evitare a qualcuno l’onta di essere additato come il responsabile, ma operando in questa maniera la colpa inevitabilmente va ad identificare il soggetto organizzatore. Soggetto con le spalle larghe quanto si vuole, ma che in un’ottica di campionato, non è sicuramente una nota trascurabile nel carnet di valutazione della gara, soprattutto quando si andranno a decidere i calendari 2024. Nelle decisioni sportive come in quelle che vanno a modificare i regolamenti generali o dei campionati, avere una nota con le motivazioni, sarebbe un iniezione di trasparenza che i tempi rendono necessaria. Questo non è un lasciapassare per evitare polemiche, che in un normale dibattito sono fisiologiche, ma ostinarsi a non dare spiegazioni con il tempo da fiato ad un autoreferenzialità molto dannosa, perché incrina la fiducia alla base che nel motorsport ha raggiunto i minimi storici.

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