L’obbiettivo di Rovanpera è quello di centrare la doppietta Estonia Finlandia, ma sulle speciali estoni con la complicità di Ford che già sullo shake ha messo sulle spalle di Tanak cinque minuti di penalità, e una Hyundai a cui è sembrato mancare quel qualcosina in più ha permesso a Kalle di andare a vincere a mani basse, mettendo una prima pesante ipoteca sul WRC.
La stagione passata Kalle in Estonia aveva staccato il suo quinto successo stagionale su sette gare disputate, quest’anno invece a Tartu è riuscito a mettere in carniere il suo secondo successo stagionale. In realtà forse è stato ancora più forte e consistente dell’anno passato, allora la dea bendata sembrava essersi presa una cotta per lui, e la pioggia in più di un’occasione aveva ribaltato lo svantaggio di spazzare la strada. Quest’anno invece le cose sono andate come da copione, ma proprio nelle in quelle gare dove pagava pegno è stato superlativo nell’andare sempre a punti senza mai lasciarsi andare alla voglia di strafare. Ed oggi in Estonia pur raccogliendo solamente il secondo successo dopo quello portoghese, nella classifica del WRC piloti da un altro bello strattone e si è portato a quota centosettanta, con un vantaggio di oltre cinquanta punti sul primo degli inseguitori. Qualcosa in più rispetto ad una semplice fuga, una prima ipoteca pesantissima perché oggi al traguardo finale mancano solamente cinque appuntamenti e lui può contare su un vantaggio in punti che corrisponde a un paio di gare. Una gara dove Kalle ha dato il massimo nella giornata del venerdì, ed è riuscito a contenere al minimo lo svantaggio di partire per primo, e approfittando di un paio di speciali dove una pioggerellina gli ha permesso di andare a scratch è riuscito a prendere la testa del gruppo. Oggi esattamente come ieri Rovanpera ha continuato a correre sul passo senza curarsi degli avversari, mai un esagerazione ma tenendo la barra sempre molto alta, abbastanza per inanellare tredici scratch consecutivi power stage compresa. Alle sue spalle a completare il podio troviamo le due Hyundai di Neuville e Lappi, veloci e regolari, ma a parte la foratura lenta del Belga e il tempo perso dal Finlandese nella prima bouclé per un malfunzionamento della propulsione ibrida, la vettura è sembrata avere qualcosa in meno della Yaris. Medaglia di legno per Evans che chiude a una decina di secondi dal podio, dopo averlo avuto nel mirino per tutta la gara, ma non è mai riuscito a trovare quel qualcosa in più per mettere a segno il sorpasso.