TUTTI PAZZI PER L’ESTONIA

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La gara di Tartu non era ancora partita e tra piloti e addetti ai lavori è iniziato a levarsi una sorta di coro che piangeva l’uscita dal WRC dell’Estonia, una sorta di sceneggiata a favore di telecamere per dare una mano ad un organizzazione per forzare i tempi di un eventuale ritorno nel mondiale o accelerare i tempi della staffetta con il Liepaja.

L’ingresso nel calendario WRC 2024 del Liepaja, annunciato con larghissimo anticipo (già a febbraio), con il passare del tempo sta rivelando una sorta di regia, come il dire non dire che ci sarebbe stata di una probabile staffetta con l’Estonia. Ancora prima che la gara iniziasse in molti hanno cominciato a piangere l’uscita di scena del rally Estonia, se da parte dell’idolo di casa Ott Tanak, sia logico manifestare rammarico per l’uscita della sua gara di casa. Lasciano molto più perplessi la pioggia di dichiarazioni nel finale, qualcuna forzata dalle domande degli intervistatori, altre spontanee se ci può stare quella di Rovanpera che su queste strade ha vinto per ben tre volte, meno quella di Neuville che non si era sbilanciato così nemmeno per Ypres. Se nella formazione del prossimo calendario venti ventiquattro qualcuno sta ancora cercando di tenere aperto un slot per l’Irlanda del Nord, in Estonia è emersa in maniera netta il tentativo di fare pressione sul governo della repubblica Baltica, che già da questa edizione ha ridotto il suo apporto ai budget della gara. Dal promotore si è parlato di un operazione di parcheggio nell’ERC, in attesa di un rapido rientro nella massima serie, ma i termini utilizzati sulla sua esclusione sono sembrati talmente vaghi che sembrerebbe sia in atto un operazione dove la porta sembrerebbe aperta anche per un salvataggio last minute. L’operazione staffetta sembra nascondere, un intervento più o meno studiato a tavolino per aumentare le pressioni degli organizzatori sul governo, scoprendo un altarino che in molti sospettano su una tassa d’ingresso che non sia uguale per tutti, ma in alcuni casi si vada a trattativa privata. Non tanto per amicizia o gentile concessione, ma perché molto probabilmente alcuni slot rimarrebbero scoperti e basta, perché la ressa tra le gare aspiranti al WRC, che oramai da anni viene sbandierata ai quattro venti, spesso non ha coperture sufficienti per non dire peggio.

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