Dopo una serie di consultazioni durate un anno intero, il WRC si ritrova a metà 2023 a non avere ancora preso una decisione per i due anni di proroga regolamentare, ed oggi la strada è praticamente obbligata continuare per altri due anni con le Rally1 Hybrid, e così sono riprese le trattative tra: FIA, costruttori e Compact Dynamics.
Da quanto è trapelato dopo gli incontri in Estonia, commissioni FIA e costruttori, sembrano essersi accorti che il 2025 è dopo domani e così hanno lasciato in stand by il tavolo per il futuro e sono passati a parlare dei due anni di proroga. Un biennio quello 2025 – 2026 che a questo punto visti i tempi non riserverà alcuna sorpresa, probabilmente anche meno delle poche che erano state immaginate quando era stato varato il regolamento rally1 Hybrid. Allora si era ipotizzato uno step per sbloccare la mono fornitura del kit ibrido, lasciando libere le case di sviluppare un loro sistema, ma tra l’incertezza sulla direzione dei nuovi regolamenti tecnici, ed un WRC sempre più in sofferenza l’idea di investire sullo sviluppo di qualcosa di fine a se stesso da rottamare dopo due anni ha fatto tirare i remi in barca a tutti. Così al tavolo è tornata a sedersi anche una Compact Dynamics, abbastanza fiduciosa di arrivare rapidamente ad un accordo per continuare a fornire il suo kit ibrido altri due anni, probabilmente senza sviluppi o variazioni particolari. In pratica si è passati dalla caccia ai nuovi costruttori attratti da un futuro radioso, a sperare di tenere dentro per altri due anni Toyota e Hyundai e magari in maniera ridotta (oppure a spot) anche la M-Sport, visto che Ford guarda decisamente altrove. Per il momento tutto sembra legato principalmente agli accordi commerciali che si potranno raggiungere, le squadre hanno manifestato disappunto per i problemi di affidabilità del sistema, ai quali Compact Dynamics ha ovviamente risposto che continuerà nello sviluppo, per fare in modo non si ripetano. Ma il delicato equilibrio di uno sviluppo che è per tutti lo stesso, quindi è sganciato dai budget delle squadre, non lascia spazio ad evoluzioni vere, al massimo per qualche aggiustamento suggerito dall’esperienza. In pratica è difficile intravedere cambiamenti significativi, quando all’inizio del triennio Hybrid si parlava di un regolamento per i due anni supplementari simile, destinato a restare invariato per il 70, 75%. Oggi è molto più credibile resti tale per il 90, 95%.