FORATURE NEL MIRINO

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Sui ventinove chilometri della Santopadre tra tagli e pietre tirate in strada dai concorrenti, nella replica pomeridiana è arrivata una valangata di forature che ha travolto tutti i gommisti: MRF Tyre, Michelin, Hankook e Pirelli, la dimostrazione che in certe condizioni limite forano tutti e non come sostengono alcuni piloti WRC, sempre pronti a puntare il dito ..

Il campionato ERC nella seconda tappa romana, ed esattamente sulla replica della Santopadre ha proposto una raffica di forature impressionate, circa una decina di vetture ha dovuto farci i conti, un terzo del gruppone delle rally2 rimaste in gara. Stessa sorte è toccata alle serie support ERC4 Junior dove vige il regime di mono gomma. Senza scendere nei dettagli delle singole forature, ad emergere è l’abilità dei piloti nel leggere l’evoluzione della strada e sapere tenere delle linee più centrali, valutando in maniera particolare i tagli dove si possono nascondere delle vere e proprie trappole. Nessuno dei quattro gommisti presenti nella serie continentale è rimasto immune, a dimostrazione che specifiche tecnico prestazionali a parte, durata e qualità del prodotto dal punto di vista della resistenza sono abbastanza simili. Una sorta di cartina tornasole utile per fare un po’ di chiarezza nella serie iridata, dove sparare sulla croce rossa, nello specifico sulla Pirelli fornitore unico di tutte le serie marchiate WRC, è uno degli sport preferiti dai piloti. Un azione comoda per spartire la responsabilità di eventuali errori, approfittando della mancanza di una contro prova. In un appuntamento come la Croazia, gara dove abitualmente abbondano tagli e pietre, nel 2022 un edizione dove la pioggia ha costretto a fare più di una bouclé con le gomme da bagnato (gomma con la carcassa più morbida) le forature si sono moltiplicate. Apriti cielo; tutti con il ditino puntato e i fans alle loro spalle a fare il coro, quando in realtà tutti sapevano che su quelle strade tagli e corde sono particolarmente a rischio e vanno evitate, altrimenti il rischio forature si moltiplica, indipendentemente dalla marca degli pneumatici. Nei tempi le corse sono cambiate molto, ma non certe abitudini che erano già in voga trenta, quaranta, anni indietro. Allora anche se il termine monogomma era legato esclusivamente ai trofei promozionali patrocinati dalle case costruttrici, quando nel mondiale le cose cominciavano ad andare storte per qualche gara di seguito, le prime a finire sul banco degli imputati erano quasi sempre le gomme.

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