In Croazia Elfyn era tornato a vincere, ma soprattutto a convincere, gara dopo gara il feeling con la rally1 è continuato a crescere, ma soprattutto ha ritrovato la giusta forma mentale per non lasciarsi condizionare da eventuali bassi o dal passo degli avversari e qui in Finlandia ha dimostrato che anche sulla terra il dragone Gallese è tornato a volare.
Sulle stesse strade dove nel 2021 ha rilanciato il suo campionato e si è messo sulle tracce di Ogier, fermando un Rovanpera in stato di grazia che arrivava da due vittorie (Estonia e Acropoli), in questa edizione abbiamo rivisto l’Elfyn che per due anni è stato vice campione WRC. Allora come oggi ha vinto tenendo per tutta la gara un passo altissimo e regolare, probabilmente preferendo tenersi un po’ di margine nei momenti più critici. Un giovanissimo baby Kalle in quell’occasione non riuscendo a stargli davanti è andato a schiantarsi contro un mucchio di ghiaia a bordo strada. Il Finlandese con due anni di più ha fatto ancora uno step e questa volta è stato lui a mettere in scia Evans, ma non riuscire a staccarlo nonostante cinque scratch consecutivi l’ha indotto a dare ancora di più e come due anni fa implacabile è arrivato l’errore. Quello che non ha commesso Neuville, a cavallo tra la prima e la seconda tappa ha dato fondo a quanto poteva permettergli la sua i20 N, ma appena Evans è tornato in cattedra ha ripreso ad allungare, ed a quel punto il Belga ha saggiamente rinunciato ad un inseguimento impossibile. Troppo palese la differenza tra la Yaris e la Hyundai, mai così evidente, a dimostrazione che il pacchetto Toyota nelle ultime gare ha fatto un step che ha lasciato indietro la concorrenza. Nella tappa finale le due lepri sia pure in controllo (se così si può dire) hanno continuato a correre sui tempi di Katsuta e Suninen impegnati nel loro personale duello all’arma bianca per la terza posizione. Un colpo quello del Gallese che gli permette di dimezzare il pesantissimo distacco nella classifica del mondiale piloti, parlare di un mondiale riaperto è sicuramente esagerato, ma ora la palla ritorna nelle mani di Kalle che deve capire se guardare solamente al titolo, oppure tornare a giocarsi il tutto per tutto per chiudere prima la partita, con i rischi che comporta. L’Evans che abbiamo visto sui salti Finlandesi è quello dei tempi migliori, preciso e spettacolare nelle sue linee, capace di viaggiare in soglia per tutta una gara. Un osso durissimo anche per un campione del calibro Kalle, probabilmente il più veloce di tutti in quasi tutte le condizioni, su quasi tutti i terreni, ma che qualche volta inciampa ancora in deliri di onnipotenza. Qualunque sia l’esito finale della attuale stagione, il WRC ha ritrovato uno dei suoi protagonisti più forti, con il quale tutti dovranno fare i conti anche nel 2024.