Visti i problemi di affidabilità patiti dalla Puma Rally1 in tutta la stagione, ed in particolare in Estonia, dopo quanto successo nelle prime speciali del Finlandia era scontato vedere M-Sport messa in croce per l’ennesima volta. Ma questa volta i due piloti ci hanno messo del loro, soprattutto un Tanak votato al tutto o niente, con un altezza da terra della macchina al limite ..
L’Estonia con quei cinque minuti di penalità per la sostituzione del motore dopo lo shake, anche se non ha fatto esplodere pubblicamente Tanak, dietro alle quinte ha generato più di un imbarazzo. Difficile credere che la mancanza di evoluzioni, su una macchina in debito di chilometri anche per lo sviluppo dei set-up, sia l’unica ragione a motivare il pilota Estone a passare il sedile a Loubet all’HYAcenter Ralli di Tampere, sette giorni primi della gara. Una reazione di chiaro disappunto da parte di Tanak, che con il senno di poi è costata molto cara. La pietra che ha rovinato il fondo della Puma compromettendo il motore, è un problema che non si era mai visto da quelle parti, ed il fatto che sia successo ad uno dei piloti che anche sulla terra si batte sempre per abbassare l’altezza della vettura dal suolo, anche oltre quanto suggeriscono gli ingegneri, non può essere un caso. Una regolazione esasperata, che fosse stata testata a Tampere forse poteva essere ritoccata, di sicuro si sarebbe potuto ricavare indicazioni di cui la Puma ha bisogno come il pane. Qualcosa ci sarebbe da dire anche sul fatto di essere arrivato a fermarsi con il motore nuovamente out, difficile immaginare non abbia avuto indicazioni dal dashboard di fermarsi qualche metro prima e non mandare il motore al tappeto. Problemi di affidabilità spicciola ne aveva avuti tanti anche Ogier nelle stagioni 2017 – 2018, ma ha fatto il possibile e l’impossibile per risolverle, comprese le lamentele pubbliche, poco eleganti sicuramente, ma efficaci vista la risposta della squadra che alla fine della seconda stagione con una vettura senza evoluzioni gli ha permesso di vincere il secondo titolo piloti con la Fiesta Plus. Per Tanak questo è forse l’esame più importante, le sue doti velocistiche sono indiscutibili, e probabilmente anche le sue regolazioni pur essendo molto particolari, non vuole dire siano sbagliate, anzi quando sono mediate hanno dato buoni risultati. In questo momento l’impressione è quella di una squadra in soggezione, anche quando si tratta di confrontarsi su dei temi prettamente tecnici. Mentre dall’altra parte dopo l’entusiasmo iniziale sembra arrivata la fase di scoramento, Ogier nelle sue due stagioni non ha mai mollato l’osso ed un po’ con il bastone, un po’ con la carota si è trascinato la squadra. Doti che dovrà dimostrare di avere anche Tanak altrimenti i rapporti rischiano di deteriorarsi con la mancanza di risultati, e frecciate come la foto con i piedi protesi davanti al caminetto sul divano di casa, hanno poco di critica costruttiva, ma sono solo un schiaffo.