WRC BRACCIO DI FERRO SUL FORMAT

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In Sardegna c’era stata una valanga di proposte per rinnovare il format delle gare WRC, ed oggi il promotore ha anticipato che il ventidue di settembre ci sarà un incontro per discutere di 2024 e 2025, mettendo a fuoco alcuni dettagli come aumentare le possibilità di intervento nei remote, ma dietro alle quinte è inziato un braccio di ferro durissimo tra costruttori e organizzatori, con i primi che chiedono un ulteriore riduzione dei percorsi.

Questo mese il WRC Promoter sta cercando di fare da mediatore sulle tante proposte avanzate da squadre e piloti dopo il Sardegna, per andare a svecchiare un format oramai consolidato, e fermo da una ventina d’anni, se non per qualche ritocchino. Ed andrà a presentare una serie di proposte, da introdurre già nella prossima stagione, alla riunione del 22 settembre della commissione del campionato del mondo rally. Il Promoter ha fatto filtrare alcune delle proposte come quella di estendere l’operatività nei remote service dove oggi si effettua il cambio gomme, quando le vetture non rientrano al service park (a metà giornata). Una scelta pienamente condivisibile, in un WRC dove oramai si sta vietando tutto in nome di affidabilità e di una falsa economia, la possibilità di fare degli interventi ridotti fuori del service park è cosa buona e giusta. Non è però chiaro se quest’estensione dell’operatività sulle vetture, potrebbe essere introdotta anche tra una speciale e l’altra dove i piloti invertono le gomme, ed altre volte effettuano riparazioni di fortuna. Anche perché se si è fatto trenta si può tranquillamente trentuno, evitando eventuali ritiri oppure di continuare a fare trascinare delle vetture azzoppate che inevitabilmente si allontanano dalle posizioni di vertice. Sul piatto è stata messa anche una teorica riduzione dei tempi di una giornata tipo, e si è parlato di un inizio alle sette del mattino e di una conclusione alle sei del pomeriggio. A tale proposito permetteteci qualche perplessità perché l’attuale format di gara rientra in questi parametri, non possono essere certamente essere considerate anomalie problematiche le due speciali by night del Montecarlo, oppure quelle speciali spettacolo disputate in orario preserale. La durata dei format da quando si vocifera dietro alle quinte è diventato il terreno di un scontro molto acceso tra le pressioni dei costruttori che spingono per delle gare più condensate, portando lo shake il venerdì mattina e condensando tutta l’azione in due giornate e mezzo. Ovviamente una riduzione che comporterebbe un taglio di percorsi e chilometri. Dall’altra parte ci sono gli organizzatori sempre meno propensi a ridurre ancora le loro gare, tagliare qualche decina di chilometri sui budget del WRC comporta un risparmio minimo. Con un WRC Promoter che non ha nessuna intenzione di abbassare il suo gettone, una gara più corta significa un evento geograficamente più circoscritto e limitato nel tempo. Ovvero più difficoltà a mettere assieme sponsor e contributi territoriali. Oltre alla riduzione degli introiti legati al pubblico, sia questo interamente pagante, oppure con iniziative dedicate a pagamento: prove spettacolo, pacchetti, ecc.. .

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