Il campionato Italiano rally auto storiche manda in scena il suo settimo appuntamento sulle speciali dell’Isola d’Elba, e ad infiammare la prima parte della gara è stato uno scontro all’arma bianca tra le Porsche 911 di Lucio Da Zanche e Totò Riolo, sfida che si decide all’inizio della tappa finale quando il siciliano perde una mezza minutata e scivola sul gradino basso del podio.
La classicissima delle gare storiche made in Italy di Capoliveri è iniziata con un apericena by night il giovedì sera, dove a squarciare il buio è stata la Porsche 911 SC di Totò Riolo, davanti alla Lancia Delta Integrale 16V del padrone di casa Francesco Bettini. La notte però ha portato consiglio a Da Zanche che scommette tutto sui ventisei chilometri e rotti della Volterraio Cavo, scelta che gli permette di ribaltare la classifica, con uno scratch dove molla a Bettini e Riolo una ventina di secondi. Buttati alle spalle i suoi principali avversari il pilota valtellinese cambia passo, dopo avere tenuto un passo decisamente guardingo nelle prime speciali, ma da quel momento continua a pestare sull’acceleratore dando vita ad un appassionante braccio di ferro con Riolo. Ed alla fine della seconda giornata di gara sono appena una decina di secondi a separare la coppia di testa, mentre perde leggermente terreno la Lancia Delta del padrone di casa. La svolta decisiva arriva sulla prima speciale della giornata finale, Da Zanche batte il suo secondo scratch mentre Riolo gli concede poco meno di una mezza minutata e si ritrova alle spalle di Bettini, ad una quarantina di secondi dalla leadership della gara. Un vantaggio consistente che permette al pilota di Bormio un finale in controllo, dove riesce ad aggiungere al suo bottino un terzo successo parziale. Se lo scivolone del siciliano libera da ogni pressione Da Zanche, ad approfittarne maggiormente è Bettini che riconquista la piazza d’onore, e nella volata finale riesce a respingere gli ultimi assalti di un Riolo obbligato ad accontentarsi del gradino basso del podio. Ed al padrone di casa deve anche cedere il successo del gruppo quattro, il gruppo due va a Da Zanche, ma alle sue spalle Matteo Musti (quinto nella generale) festeggia la conquista del titolo tricolore. Il terzo raggruppamento lo conquista l’Ascona 400 di Tiziano Nerobutto, nella notturna Fontei e Mannino prendono le redini del gruppo, ma il mattino seguente entrambi vanno out e spalancano un autostrada verso il successo a Nerobutto, che capitalizza il regalo. Il gruppo 1 si conclude con il successo di Giuliano Palmieri e la sua Porsche 911 S, autore di una pirotecnica rimonta sulla vettura gemella di Parisi, che sembrava avere chiuso la partita sulla Volterraio Cavo. Il mezzo minuto abbondante di vantaggio va lentamente a scemare e Palmieri riesce a completare il sorpasso nella penultima speciale.