Il pilota Estone chiude la prima frazione davanti a tutti sfruttando ogni stilla di vantaggio per la sua posizione di partenza in una gara tutta da scoprire in parte per le speciali nuove, ma soprattutto per il cambio di stagione, da autunno inoltrato ad inizio primavera con un fondo duro, asciutto, con tanta ghiaia che ha cambiato letteralmente faccia alla gara.
Il rally Chile lasciato nello sbiadito ricordo della sola edizione mondiale disputata nel 2019, è decisamente molto lontano da cosa ci siamo ritrovati di fronte in questa prima tappa, verrebbe da dire tutta un’altra storia. Nella data di inizio maggio, alla fine dell’autunno Cileno per molti aspetti sembrava di vedere le allora WRC Plus sulle insidiose speciali del Galles, fondo compatto ma umido o viscido a secondo della pioggia di giornata. Questa volta tanto per restare fedeli al cliché non eravamo assolutamente lontani dalle stage Gallesi, ma da quelle di fine estate andate in scena per un paio di stagioni nella prima metà di settembre, ad inizio degli anni duemila. Un fondo bello compatto resistente anche all’aggressività delle gomme, ed alla potenza di cavallerie sempre più esagerate, ma dove la ghiaia sulla superfice era tanta come sulle stage neo zelandesi. Ma con un trabocchetto in più, i profondi fossetti di scolo ai lati della carreggiata, sul fondo asciutto a tratti se sfruttati troppo tiravano giù la macchina portandola fuori traiettoria. Tanti gli svarioni e le paure per i protagonisti, alcune fatali come quella che ha mandato gambe all’aria la Hyundai di Esapekka Lappi. Condizioni nel complesso assolutamente sfavorevoli a chi spettava l’ingrato compito di aprire la strada, quindi nel rispetto dei valori in campo non sorprende assolutamente trovare la Fiesta di Tanak davanti a tutti, ne tanto meno vedere alle sue spalle il finlandese Suninen. A partire dietro tra i più temibili c’erano anche Lappi e Luobet, ma entrambi si sono lasciati prendere la mano, ed hanno dovuto issare bandiera bianca, entrambi con le loro gabbie di sicurezza danneggiate. Se per l’Estone avere Suninen a meno di una manciata di secondi non è un problema, il ragazzo se vuole continuare a tenersi stretto il sedile di una rally1 deve dimostrarsi consistente, soprattutto in questo caso con Lappi fuori spetta a lui pensare ai punti costruttori. Il vero avversario nonostante una dozzina di secondi di ritardo e Elfyn Evans, su questo genere di fondo ben levigato ha dimostrato in Finlandia di non avere rivali, e la tentazione di andare a chiudere ulteriormente il buco con Kalle è davvero grande, ed è quindi evidente da parte sua un sabato all’arrembaggio. Prossimo al mezzo minuto il ritardo di un Neuville, una prima bouclé con un set-up non perfetto gli è costata la possibilità di stare la davanti con gli altri a giocarsi il successo. Trent’otto i secondi di ritardo di Kalle, una grandissima prima tappa ma su quel fondo era una mission impossibile e il mezzo testa coda sull’ultima speciale gli è costato qualche secondo, ma non cambia la sostanza; obbiettivo riagganciare il podio.