Il percorso del Cile in questi tre lunghi anni di stop è stato rivisto in maniera importante, ma il cambio di stagione (dà fine autunno ad inizio primavera) è quello che ha cambiato letteralmente la faccia del percorso di Concepciòn, a vincere però è stato sempre Ott Tanak che sulle sponde del Pacifico e ritornato quello della vittoria 2019.
Nell’unica edizione iridata della gara di Concepciòn a mettere il suo sigillo era stato Ott Tanak, ed oggi come allora si trattava del secondo successo stagionale dopo quello ottenuto in Svezia. Nel 2019 però il Cile era il sesto appuntamento del calendario, ed in quella gara Tanak diede inizio ad una strisciata positiva di ben cinque successi, coronati con la conquista del titolo piloti. La prima pietra per il successo l’ha posata alla fine della prima tappa, con due scratch che gli hanno permesso di chiudere con 4”.2 su Suninen e 12”.7 su Evans, distacchi apparentemente non sufficienti a posare un ipoteca. Nella seconda lunghissima frazione era facile immaginare un Suninen non reggere al prevedibile cambio di passo dell’Estone, e il distacco con Evans immaginando i due portare le rispettive auto al gancio pesava già parecchio. Con l’hara-kiri Toyota Ott alla fine della prima bouclé contava su quarantasette secondi di vantaggio sul secondo, ed a quel punto ha alzato il piede, in maniera forse un po’ troppo soft nel secondo giro di speciali. La notte però ha portato consiglio e nelle speciali dell’ultima frazione Ott ha cominciato ad amministrare sul serio, quello che avrebbe dovuto fare il sabato già alla fine della seconda speciale. Non tanto per una questione di metrizzare il rischio ed eventuali errori, ma pur trattandosi di speciali compatte e ben levigate, avere la vettura che ha manifestato più cedimenti nel corso della stagione, avrebbe consigliato un pizzico di prudenza in più, ma alla fine è andato comunque tutto bene. La sorte gli ha restituito il maltolto in Estonia e Finlandia dove aveva delle buone chance di vittoria, soprattutto per il suo particolare feeling nelle gare veloci. Alle sue spalle la piazza d’onore la conquista con una rimonta tutta di orgoglio un Neuville autore di una partenza ad handicap. Anche se non ci sono stati ordini di squadra, il Belga doveva forzare il passo per allontanarsi da Evans e prova dopo prova si è inevitabilmente avvicinato al compagno di squadra Finlandese. Questa mattina Suninen doveva continuare a tenere un buon passo e basta, guardandosi dal non concedere terreno a Evans, ma senza appendersi all’acceleratore per tenere dietro il compagno di squadra. Invece nel finale quando Neuville ha messo la freccia del sorpasso, non ha resistito alla tentazione di alzare le barricate, ha aumentato il suo passo ed ha finito con lo staccare una ruota. La squadra non ha dato ordini visto la delicatezza della situazione con Evans nei paraggi, Teemu però in quella situazione avrebbe dovuto continuare con il suo passo, perché quel sorpasso gli costava un piazzamento a fronte di un credito pesante da riscuotere con la squadra. Sul gradino basso del podio ritorna così un Evans che su questo terreno è stato il migliore in casa Toyota.