THE SHOW MUST GO ON

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Questo fine settimana al Terre des Cardabelles in Francia Todeschini ha vinto la sua prima gara nel campionato terra, rinviando il discorso per il titolo almeno matematicamente al Terre de Vaucluse. Ma a segnare la gara è stato un incidente fatale che ha fermato la prima tappa, mentre la seconda è comunque andata in scena regolarmente.

Il campionato francese terra si è spostato per il suo penultimo appuntamento a Millau per il terre des Cardabelles, gara segnata profondamente da un incidente fatale che ha coinvolto un commissario di percorso sulla prima speciale della gara. La gara si è fermata il sabato alla fine della prima bouclé in segno di lutto, nella serata al seguito di un analisi della direzione gara, con la maggioranza dei commissari e d’intesa con il comitato organizzatore, ma soprattutto con la validazione delle autorità prefettizie, si è deciso di correre interamente la seconda tappa, domenica 8 ottobre. Una decisione che in Francia rientra nella normalità, ed abbiamo visto ripetersi in altre occasioni. In Italia ed in altri paesi d’Europa in queste situazioni la gara è sempre stata chiusa al primo riordino oppure al service. Decisioni altrettanto rispettabili, ma vista la gravità di questo genere di situazioni, in realtà l’impressione è che da noi non ci sia realmente una possibilità di scelta, visto che tutte le valutazioni del caso passano alle autorità prefettizie, o competenti in materia di pubblica sicurezza di quel territorio. Il detto lo spettacolo deve continuare, in realtà non è altro che la legge della vita di tutti i giorni, le distinzioni che piacciono molto a qualcuno, mettendo su due piani diversi lavoro e divertimento, dimentica spesso che dietro al divertimento c’è il lavoro di molti altri. Come dimenticare le polemiche di chi in pandemia avrebbe voluto fermare quel poco che ancora si muoveva. Quanto emerge in maniera chiara è la differenza nella gestione delle autorità, che poi si riflette anche sulle indicazioni pubblico. Non è nostra intenzione dire cosa è meglio, la libertà di coscienza è la cosa più importante, ma se nel caso del Cardabelles questa libertà ognuno ha potuto esercitarla. Oggi in Italia con gare di una sola tappa lo stop è quasi obbligato. Ma la gestione permessi e sicurezza è più problematica, ed in generale c’è una discrezionalità dell’intero sistema legata al sentore interpretativo personale, un male italiano ma non solo. Un interpretazione di regole e comportamenti che passa sopra tutti federazioni comprese. Prima di sintetizzare la gara in due righe, è doveroso il tributo al commissario scomparso, perché è uno dei tanti anelli di una catena cementata dalla passione, che ci unisce tutti, dai pilota agli spettatori. Un gara strisciata a lutto dove Florent Todeschini si prende un paio di manciate di secondi su J.B. Franceschi nelle battute iniziali, abbastanza per resistere al ritorno della Fabia Evo di Jean Baptiste che manca il sorpasso per soli 3”.9, ma mette un ipoteca pesantissima sul titolo finale.

CLASSIFICA

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