SERDERIDIS, OLTRE IL GENTLEMAN

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In Italia se si parla di giovani si invoca subito l’intervento della federazione, perennemente sotto processo per non avere fatto abbastanza, ma sia in Finlandia che in Francia il grosso dei budget per questo o quel pilota arrivano da aziende che scelgono di fare immagine nei rally come sta facendo Serderidis aiutando Gregoire Munster a correre sulla Puma.

Il ventiquattrenne battente bandiera del Lussemburgo Gregoire Munster, dopo una stagione nella squadra WRC2 della M-Sport, dove ha conquistato il successo scratch all’Acropoli nel WRC2 Challenger, ha avuto la possibilità di provare la rally1 sulla terra del Cile e ora affronterà gli asfalti del Central European. Un operazione dove è stato fondamentale l’apporto di Jourdan Serderidis, il gentleman greco trapiantato in Belgio, che ha dato una mano al ragazzo prendendolo sotto la sua ala protettrice, aiutandolo anche a chiudere la stagione sulla rally2. Un gentleman armato di passione vera, capace di dirottare parte dei budget della comunicazione della Fleetback, l’azienda di cui è amministratore, nel mondo dei rally con un programma a supporto di un giovane del Lussemburgo, dove l’azienda ha la sua sede. Parlare di una mosca bianca forse è sbagliato, ma se nei rally di personaggi ai vertici di aziende di peso se ne trovano tanti, la passione nella maggior parte dei casi non va oltre il proprio divertimento personale. Non stiamo parlando di regalare soldi a destra e a manca, ma semplicemente di investire su un progetto comunicativo legato al mondo delle corse su strada. A volte capita di vedere campagne pubblicitarie televisive milionarie, a volte legate in maniera più o meno diretta ad altri sport, di marchi e aziende ai cui vertici troviamo dei gentleman che corrono abitualmente, oppure saltuariamente nei rally. La passione vera non è limitarsi a giocare quando ci va’ di prendere in mano un volante, ma andare a creare le sinergie per fare crescere la specialità. Dal pagare un semplice biglietto per vedere una speciale, al creare dei piani di comunicazione legati a dei programmi per fare crescere giovani e nuove promesse, ed al tempo stesso fare conoscere il proprio marchio. Purtroppo da noi quasi sempre si preferisce piangere sui costruttori andati, oppure lanciare strali contro la federazione; fantasticando sulla federazione Francese, oppure ai management scandinavi pensando a munifici benefattori. In realtà il progetto FFSA fornisce un supporto completo, ma non sui budget, mentre le strutture nordiche lavorano soprattutto su budget e immagine in maniera da garantire maggiore ritorno.

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