Il consiglio mondiale del motorsport FIA di ottobre tenutosi a Ginevra ha messo sul piatto il calendario WRC 2024, ma perso tra le righe del comunicato è arrivato anche il semaforo verde per una delle proposte della commissione rally: “le rally5-kit”. Regolamento tecnico dedicato alla classe di base per dare un omogeneità internazionale alle omologazioni nazionali.
Se si tratta di una vera rivoluzione solamente il futuro potrà dirlo, di sicuro quelle tre righe striminzite inserite alla fine del comunicato che riassume le decisioni del World Motor Sport Council di ottobre, sono un primo passo per venire incontro alla base dei praticantati. Un’iniziativa importantissima perché prende atto di uno dei problemi che stanno minando la sopravvivenza della base dei praticanti. Perché con gli attuali regolamenti la base della piramide tecnica, ovvero le rally5, si è rivelata classe interessante sotto il profilo tecnico, ma estremamente limitativa per il numero di costruttori disposti ad imbarcarsi nella produzione di queste vetture. In pratica si tratterebbe di un apertura alle omologazioni nazionali, per dare un equilibrio internazionale alle regole tecniche e permettere a queste vetture di essere utilizzate su tutti i campi di gara, all’interno della propria nazione e fuori. I veicoli interessati sono le due ruote motrici con un rapporto prestazionale di 6 Kg/Cv (circa 180 cavalli e 1080 chilogrammi); a questi verrà applicata una tabella con indicate le specifiche flangia e peso per il bilanciamento delle prestazioni. Questo permetterà a marchi, filiali e preparatori un processo di omologazione con la propria federazione di riferimento, la cui omologa sarà automaticamente inserita tra quelle FIA a livello mondiale. A perorare la causa è stata la federazione spagnola, che ha proposto allo scorso Catalunya il progetto rally5-kit, ed a portarlo avanti è stata la struttura della Galizia R-Technology, che nel corso di questa stagione ha allestito e fatto correre una Suzuki Swift Rally 5port, nel campionato spagnolo con un omologazione nazionale. I dettagli tecnici sul regolamento dovrebbero essere resi pubblici a breve, ed il successo di questa variante al raggruppamento rally5 dipenderà dalle regole tecniche. E’ però un elemento confortante vedere i vertici della FIA interessarsi alle vetture alla base della piramide, se non altro perché dimostra una presa di coscienza dei problemi di costi che toccano la base dei praticanti. Meno in vista di quelli legati alle rally1 e al WRC, ma molto più vicini alla sopravvivenza vera della specialità.