Tante sono le novità che si porta dietro il dodicesimo appuntamento del WRC 2023, ad iniziare da una prima tappa in Repubblica Ceca, con una cerimonia di partenza sul selciato del castello di Praga nell’antica città medievale della Boemia. Un inizio degno di una grande prima, dove ritroveremo anche le speciali Austriache, presenti nel WRC solamente una volta una cinquantina di anni fa.
Il debutto della Repubblica Ceca nel WRC, anche se la tappa vera sarà quella di domani, è stato un successo per i quadri suggestivi che ha proposto in un giovedì di passerella, ed il calore di un pubblico da sempre molto legato al mondo dei rally si è fatto sentire ovunque. Sabato sarà il turno dell’Austria, anche se non si tratta di una prima assoluta vista la presenza del Rally delle Alpi austriache nel lontano 1973, anno in cui si svolse la prima edizione del mondiale rally, è un ritorno che da quelle parti hanno bramato a lungo. Per la Germania nazione che ospita oltre ad alcune speciali anche il service park (nella cittadina di Passau), si tratta di un gradito ritorno dopo una lunga militanza nel calendario mondiale iniziata nel 2002, e finita nel 2019 con un Deutschland (che si teneva nella regione del Saarland) mandato poi al tappetto dalle restrizioni legate alla crisi sanitaria. Il menù della giornata oltre alla sontuosa cerimonia di partenza ha proposto due brevi prove speciali (spettacolo) per un totale di appena 11,47 chilometri. La prima tracciata ai margini dell’ippodromo Velka Chuchle nella stretta periferia di Praga con i suoi 2,55 chilometri ha semplicemente permesso alla Puma di Ott Tanak di prendere il comando della corsa davanti a Ogier e Neuville, tutti raggruppati nello stesso secondo. Nella speciale di Klatovy gli otto chilometri hanno fatto un pizzico di selezione in più, ed a imporsi è Neuville che salta Tanak nella classifica generale e si presenta al service con 1”.2 sull’Estone, ed una manciata di secondi su Ogier e Rovanpera. A premiare i primi due è stata soprattutto una scelta di gomme più orientata sulle soft, mentre gli altri hanno preferito puntare sulle bagnato, ma la pioggia non è stata così intensa come si aspettavano. Una prima quasi perfetta, non fosse per quell’avanti e indietro dal Parco Passor di Passau a Praga e ritorno, a spanne duecentocinquanta chilometri ad andare, ed altrettanto a ritornare, con poca autostrada, tanti cantieri di lavoro a rallentare il tragitto, ed altrettanti agglomerati urbani da attraversare rallentati dai limiti e soprattutto dal forte traffico. Una scelta discutibile sotto molti profili, ma che fa a pugni con un Promotore che predica gare sempre più concentrate, e proprio nella gara da lui voluta ha obbligato la carovana ad una trasferta decisamente pesante per fare una decina di chilometri di speciale. Una sfacchinata non da poco, ben diversa dall’Acropoli dove una volta ad Atene, la carovana si è spostata nella vicina Lutraki per ritornare al service il venerdì alla fine di una tappa tutta in linea.