L’obbiettivo del Norvegese era quello di bissare il titolo WRC2 ottenuto nel 2021, ed alla fine il titolo è arrivato ma per Mikkelsen il Central European Rally è stato un vero calvario, con un titolo che sembrava volato via con il ritiro di Lindholm, ma con un colpo di reni Andreas va a vincere la power stage e quei tre punti gli valgono il campionato cadetto.
La gara di Passau tra le WRC2 ha regalato una sfida per il titolo, ricca di colpi di scena, ed un Mikkelsen grande favorito della vigilia che ha dovuto soffrire sino alla speciale finale. Nelle due speciali del giovedì i tre pretendenti al campionato non si risparmiano, ed anche se i chilometri sono pochissimi al comando troviamo Rossel seguito da Mikkelsen e Greensmith quarto a un paio di secondi dal Norvegese. Ma sulla prima speciale del venerdì pioggia e fango trasformano le strade in una distesa di trappole e il primo a lasciarci le piume è Rossel che va dritto in mezzo agli alberi, mandando al tappeto la sua Citroen C3. Un colpo di scena che elimina il più temuto degli avversari di Andreas, ma anche al biondo britannico le cose non vanno tanto meglio, una foratura lenta gli costa una minutata e scivola fuori della top ten provvisoria. Per Mikkelsen autore del secondo tempo si preannuncia una gara tutta in discesa, almeno nella corsa al titolo, ma Andreas la prende alla leggera e dopo avere battuto il miglior tempo al primo intermedio (nella prova seguente) finisce fuori strada. Fortunatamente solo danni cosmetici, ma i minuti persi sono addirittura dieci, ed a quel punto sparato fuori di ogni classifica, deve restare alla finestra con le dita incrociate a sperare la rimonta di Greensmith lo riporti nelle parti alte della classifica, permettendogli di conquistare i punti necessari al sorpasso. Con una gara accorta Gus alla fine della prima tappa è ottavo, ed alla fine della seconda giornata con un paio di scivoloni altrui riaggancia la quinta posizione, e con i punti virtuali salta la Fabia RS gemella di Mikkelsen. A questo punto il norvegese non può che sperare nei punti della power stage per pareggiare i conti, visto che la domenica mattina lo stop di Lindholm regala una posizione, ed altri due punti al suo avversario. A quel punto l’imperativo è vincere la power stage ed andare a pareggiare i conti a quota 111 punti, ma con la discriminante dei successi ottenuti a suo favore chiudere la partita per il titolo prima del Giappone. Sui sedici chilometri e rotti della Passauer Land si rivede il miglior Mikkelsen, nonostante un Gryazin scatenato deciso a rovinargli la festa, Andreas vince la power e con i tre punti raccolti sul filo di lana ribalta nuovamente la classifica. Un titolo sofferto sino all’ultimo metro, vinto senza bisogno di ricorrere alla settima gara e scartare il risultato peggiore.