Il pluri titolato Gigi Battistolli festeggia un altro titolo tricolore sulla terra e lo fa nella maniera migliore mettendo finalmente il suo sigillo al rally del Brunello, una soddisfazione che il figlio Alberto gli ha negato per ben due volte di fila con la Lancia Rally 037; la concorrenza non è mancata ma questa volta una volta salito in cattedra non c’è ne stato per nessuno.
A Lucky questa volta è mancato solamente il primo colpo, battuto sul filo dei decimi da un Pierangioli galvanizzato dal podio europeo appena conquistato all’Historic Acropolis, ma per il pilota di casa al volante della sua Ford Sierra Cosworth, il sogno si è dissolto strada facendo. La Lancia Delta HF Integrale di Battistolli però si è ripresa la cattedra della gara sulla Cosona in versione spezzata e da quel momento non c’è ne più stato per nessuno. Con otto scratch consecutivi ha messo a tacere ogni velleità degli avversari, l’unico che ha cercato almeno di non mollare, nonostante qualche noia all’assetto è stato Pierangioli. Nei primi due terzi della gara Valter è riuscito a contenere il suo ritardo attorno i trenta secondi, ma nel finale prima un problema ai freni e subito dopo un cedimento lo hanno obbligato ad issare bandiera bianca. Sulla piazza di onore si ritrova così un monumentale Matt Edwards, capace di mettere le ali alla sua Fiat 131 Abarth, ed il distacco di un minuto e venti secondi con due ruote motrici in meno e soprattutto una cavalleria contenuta (nei confronti di tutta la concorrenza è gran cosa), è semplicemente impressionante. Il pilota Britannico con questa straordinaria prestazione nell’assoluta inevitabilmente fa suo il terzo raggruppamento a mani basse. Sul terzo gradino del podio festeggia il suo ritorno sulla terra, dopo ben sedici anni, Manrico Falleri; dopo avere preso le misure alla sua Subaru Legacy nelle prime speciali con il passare dei chilometri è riuscito a macinare dei tempi di tutto rispetto, e si è tolto la soddisfazione di battere un tempo scratch. La medaglia di legno della quarta piazza assoluta questa volta ha un sapore molto dolce, perché permette ad Andrea Tonelli e la sua Ford Escort RS di laurearsi campioni italiani due ruote motrici. Una gara non facile per il neo campione condizionata da noie e cedimenti vari, ma l’idea del titolo gli ha permesso di tenersi dietro la Lancia Delta HF Integrale di Zelindo Melegari. A vincere il Trofeo A112 Abarth Yokohama è stato Orazio Droandi, di scratch ne ha messi in carniere solamente quattro, ma agguantata la leadership sulla prima speciale non l’ha più mollata, ed al traguardo ha raffreddato i bollori di Alvise Scremin per soli 11”.2.