TRA BUDGET E INGORDIGIA

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Qualche giorno indietro quando è uscita la notizia della bocciatura da parte della FIA alla proposta di una rally1 depotenziata, idea semplicemente demenziale, leggendo i commenti dei tanti fans che invocano lo switch Rally1 – Rally2, ci è saltato all’occhio uno dei grandi paradossi di questi anni: perché un team come M-Sport propone una rally1 – e non una rally2 +.

Ad inizio settembre avevamo messo sul piatto la discussione alla partenza dell’Acropoli tra FIA, Promotore e costruttori, dove appena è stata esposta l’idea di un passo indietro dalle rally1 alle rally2, da tutti i costruttori attualmente impegnati nella produzione delle rally2 è arrivato un no secco e perentorio. Una risposta arrivata quasi d’istinto, senza alcuna analisi dei pro e contro, ma interessata solamente ad un up-grade che spazzerebbe via un business che non punta a fare immagine ma esclusivamente soldi. Ripensando però alla proposta di Wilson per una Rally1 depotenziata, dove sostituire l’ibrido con della zavorra, vettura da utilizzare non solamente nel WRC, ma anche nelle serie nazionali, emergono tutti i paradossi di questi anni. La squadra economicamente più in difficoltà del momento che non pensa ne al WRC e neppure ai rally, ma semplicemente a cercare di mettere sul mercato una vettura oggi difficilissima da vendere e noleggiare. Vettura molto costosa ma  soprattutto di difficile gestione, un elemento che ha scoraggiato anche i pochi potenziali clienti. Una rally1 depotenziata non è appetibile tecnologicamente e sportivamente, ma anche il costo resterebbe decisamente elevato, anche nel caso dimezzasse. Un idea che ci siamo permessi di definire demenziale, perché sempre molto costosa per il pubblico al quale sarebbe indirizzata, e senza appeal per quei clienti con portafoglio interessati al top e non a dei surrogati. La domanda che però viene quasi naturale è perché non proporre una rally2 +, un qualcosa di nuovo interessante sotto il profilo sportivo perché parte dal dare qualcosa in più alle vetture attuali. Inoltre non rilevando il testimone della rally1, i costi aumenterebbero ma non andrebbero subito fuori controllo, ed il potenziale per trovarsi una fascia di mercato nella serie B del mondiale e la serie A delle gare nazionali potrebbe esserci. E’ quindi evidente che a prevalere è stata la differenza sui margini che si hanno nel vendere una vettura nuova e meno costosa, al confronto di una molto più costosa in buona parte della sua struttura già sfruttata e teoricamente ammortizzata. Se da una parte le case piangono miseria per i costi troppo elevati di vetture nate da regolamenti da loro voluti, dall’altra quando si parla di reparti clienti i denti diventano quelli di un vampiro, dove oramai l’ingordigia prevale sulla logica.

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