La lotta a tre per il successo ha eletto vincitore Mattia Targon, in coppia con Andrea Prizzon, che ha superato i padroni di casa Francesco Paolini e Gianluca Fratiglioni, con il podio integralmente composto da Renault Clio S1600 e completato da Simone Fumagalli e Mattia Orio.
Dici Chiusdino, ed immediatamente ti vengono in mente le sfide mondiali ed i passaggi alla curva dell’olmo. Seppur qui si parli soltanto di un rallyday, la gara proposta da Jolly Racing Team non ha certamente annoiato chi l’ha seguita, proponendo una bella sfida a tre per il successo. Allo sventolare della bandiera a scacchi ha prevalso il veronese Mattia Targon, navigato da Andrea Prizzon, che si è così rifatto dell’argento colto lo scorso anno. Il portacolori di A.T. Racing ha preso il comando dal secondo tratto, firmando tutte le restanti cinque prove speciali, seppur con distacchi minimi e quindi dovendo sempre mantenere al massimo la concentrazione. A soffiare sul collo di Targon c’era, infatti, Francesco Paolini, che divideva nuovamente l’abitacolo con Gianluca Fratiglioni. L’equipaggio locale ha provato in ogni modo a strappare il successo, conquistando poi la piazza d’onore ad appena 6”9, con il pilota di Montieri comunque sorridente per aver finalmente ritrovato la gioia di vivere una gara senza problemi. A firmare il gradino più basso del podio, confermando la posizione del 2022 e completando una tripletta di Renault Clio S1600, è stato Simone Fumagalli, per l’occasione in coppia con Mattia Orio, che nel freddo del mattino era stato il più rapido, salvo poi doversi mettere in scia agli altri due protagonisti. Quarti assoluti sono giunti Fabio Rivaldi e Maurizio Vitali, con una ormai insolita Citroen DS3 R3, autori di una prestazione al di sopra delle righe, con la top five completata da un sensazionale Paolo Pieruccini: il pilota preparatore lucchese, con Juri Parducci alle note ed al volante della sua Peugeot 106 K10, ha strappato applausi a scena aperta, e soltanto una foratura nella PS5 gli ha precluso di centrare addirittura la medaglia di legno. Significativa anche la sesta piazza di Ruben Fenu e Giovanni Guerzoni, i migliori interpreti della Rally4 con la Peugeot 208, vettura con la quale erano al debutto, precedendo gli scatenati Sandro Incerpi e Massimo Cesaretti, in grande forma con la Peugeot 106 Maxi K10 del pilota pesciatino. Ottava piazza di rimonta, dopo un avvio “sonnolento”, per David Tanozzi, affiancato per l’occasione da Simone Faucci e tornato al volante di una trazione anteriore con la Peugeot 208 Rally4, vettura che ha caratterizzato anche la nona e decima piazza: ad ottenerle sono stati, rispettivamente, Luca Bertolozzi, navigato da Walter Ragghianti, e Mauro Zurri, in coppia con Federico Capilli, entrambi alla prima uscita con la turbocompressa francese. Da mettere in evidenza anche l’undicesima piazza assoluta di Federico Feti e Jacopo Fabbri, fermi da quasi un anno, ma subito competitivi con la Mini Cooper S RS1.6 Plus. Tra gli altri protagonisti si sono distinti Bertolacci-Marchi (Renault Clio RS N3), che hanno firmato il 15° assoluto, i friulani Grassi-Barichello, 21° assoluti con la Peugeot 106 N2 e gli equipaggi Lencioni-Lencioni e Corsini-Pagliai, che si sono sfidati nel confronto dedicato alle Fiat 600 Kit, vettura protagonista di un particolare confronto a lei dedicato e con palio premi gastronomici. Infine, tra i ritirati eccellenti vanno segnalati D’Arcio-Bonaiti, che fino alla PS5 occupavano la quarta piazza assoluta con la Renault Clio Williams A7, quando sono poi stati traditi dalla rottura di un semiasse, mentre è finita per incidente nella PS3 la gara di Nesti-Bertagna, mentre si giocavano la top five assoluta con la Peugeot 208 Rally4/R2. Oltre la gara, poi, c’è stata la bella iniziativa di Jolly Racing Team, che per animare un sabato “orfano” dello shakedown ha organizzato un taxi rally nella piazza di Chiusdino, dando la possibilità ai bambini di salire su vetture sportive e coinvolgendo l’arma dei Carabinieri per sensibilizzare il pubblico sulla sicurezza stradale, ottenendo un successo di partecipanti oltre ogni più rosea aspettativa.
By Thomas Simonelli