MONZA LA GARA PIU’ DURA

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La pioggia ha completamente cambiato la faccia dell’ultimo round del CIAR, le condizioni limite del venerdì sono peggiorate con la pioggia battente caduta nella nottata, e la frazione del sabato (con una pioggia intermittente) ha proposto molte delle porzioni in terra con rotaie profonde e tratti al limite della praticabilità soprattutto per le piccoline dei trofei monomarca.

Il meteo questa volta ci ha messo lo zampino, rimescolando completamente le carte, e cambiando faccia al percorso, in particolare sulle porzioni sterrate dove le curve si sono scavate tantissimo, e le rotaie l’hanno fatta da padrone, con l’acqua planing e tante pozze a nascondere ulteriori trabocchetti. Condizioni che ieri hanno messo in difficoltà tantissimi equipaggi, ma oggi con le curve scavate in un senso e poi nell’altro per le tutto avanti più piccoline le prove sono diventate una sorta di inferno dantesco. Una gara di sopravvivenza dove anche chi non ha rotto niente, se non si giocava nulla ha cominciato a pensare di gettare la spugna. Un Monza a sorpresa dove è mancata solamente la neve. Il peccato originale in parte è stato quello di ostinarsi a considerarla gara terra, quando in realtà si tratta di un misto terra asfalto, una gara atipica (come dovrebbero essere i rally) su strade di servizio con un fondo non consolidato, come quello delle strade di terra adibite alla normale percorrenza. La soluzione ideale, ovvero una gomma da asfalto più intagliata o simil pioggia, per le condizioni di asciutto, e termiche antineve in caso di pioggia e fango non è stata imposta ma è stata lasciata libertà di scelta. Probabilmente si temevano le critiche dell’imposizione di una gomma asfalto, visto che ci si è ostinati a definirla a gara terra, ma la gomma terra ha moltiplicato a fattore esponenziale il degradarsi delle strade. Non a caso durante uno shake sotto l’acqua alcuni concorrenti tra i quali Crugnola hanno provato anche con le gomme da neve, ma una buona parte dei concorrenti intimorita dalle condizioni ha optato per le terra. Scelta che dopo pochi passaggi ha cominciato a scavare in maniera importante le strade, così già sulle prime speciali, la dove si era passati nello shake la gomma da terra è diventata una scelta obbligata. Nell’ACI Monza WRC con le gomme asfalto e neve le strade degradavano ma non così rapidamente. Se per le rally2 si parla di qualche paraurti staccato, e qualche braccetto piegato, ma tutto sommato condizioni dove si poteva ancora dominare le strada, e divertirsi, per le tutto avanti con vetture meno alte da terra, e molti particolari più fragili il divertimento è finito già il venerdì pomeriggio.

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