GR YARIS RALLY2 INCOGNITA 3 CILINDRI

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In questi giorni i test pre Montecarlo la debuttante Toyota GR Yaris Rally2 non ha mai smesso di fare parlare di se, vuoi per la novità, vuoi per il numero di piloti che ha preso il volante della vettura con gli occhi a mandorla. Un entusiasmo giustificato dall’importanza del costruttore ma nessuno ha affrontato il punto interrogativo su un eventuale gap di potenza del tre cilindri.

Il confronto diretto tra un propulsore a quattro cilindri, ed uno a tre, sta andando in scena da qualche tempo tra le rally4, con la Renault Clio e la Peugeot 208, uno scontro che sino ad oggi ha laureato la piccola leonessa un sicura vincitrice della battaglia commerciale. Vettura decisamente più facile a portata di molti, al contrario la Clio è risultata molto più difficile, ma quando alla guida ha avuto piloti di spessore (e soprattutto nelle gare più veloci) ha fatto saltare il banco senza troppi complimenti. Il grande punto interrogativo di questo debutto è proprio legato all’elemento potenza, con un propulsore a tre cilindri che potrebbe pagare dazio alla concorrenza. La vettura nelle due settimane a tutto test sulle strade del sud della Francia ha dimostrato una maneggevolezza straordinaria, ed un equilibrio semplicemente straordinario. Precisissima in fase impostazione curva, risponde immediatamente al minimo colpo di volante, anche in fase di correzione, tutti elementi che anche a vista sono l’indicatore di un telaio semplicemente straordinario. Per il prossimo anno ad Jyvaskyla hanno in previsione di sfornare una cinquantina di esemplari, da destinare alle serie internazionali ed ai programmi di punta nei campionati nazionali, meglio se con l’appoggio delle filiali di mamma Toyota. Ma dalle caratteristiche palesate la vettura potrebbe rivelarsi un successo anche per il noleggio più spicciolo, ed andare a fare concorrenza alla Skoda Fabia Rally2 Evo, la vettura ad oggi con il migliore compromesso prestazioni, facilità di guida. Avere delle risposte precise sul nodo potenza nei test è molto difficile, perché a dare l’ultima parola non può che essere il cronometro in un confronto diretto. Nella prima settimana e sulle strade del Devoluy, con un fondo che alternava asciutto, umido, neve fusa e ghiaccio era impossibile giudicare a vista, ma assolutamente complicato anche al volante. Al contrario nell’ultima settimana sull’asfalto pulito, in particolare quando Ciamin ha avuto l’occasione di prendere il volante scatto e potenza hanno finalmente impressionato, ma tra qualche vuoto in ripartenza i dubbi sul picco di potenza rimangono, in particolare sui tratti dove il veloce la fa da padrone.

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