In queste ultime settimane sui media britannici, con l’immancabile supporto del WRC Promoter, l’Irlanda ha messo sul piatto la sua candidatura per la stagione WRC 2025, ipotesi triennale, ispezioni del promotore e caccia al service park più funzionale, a mancare è solamente la voce budget, come in troppe candidature dall’Irlanda del nord agli USA.
Negli anni della pandemia il mondiale made in Gran Bretagna ha gettato la spugna, ed i continui rilanci dell’Irlanda del Nord si sono rilevati dei semplici bluff, tentativi di forzare la mano ai governi locali per mettere assieme l’intero budget, visto che nel salvadanaio non c’era nemmeno un Cent. Sceneggiata che si è ripetuta lo scorso anno in Tennessee, per dare sostanza si è cercato di mettere assieme un edizione zero, che però si è rivelata un’indegna sceneggiata, con una manciata di invitati che sia pure con imbarazzo hanno fatto finta di credere ci fosse della sostanza. Oggi a tornare alla carica è l’Irlanda che ha espresso la sua volontà di candidarsi al WRC nella riunione che si è tenuta ad Atene, prima della partenza dell’Acropoli. Una proposta che ha trovato, ovviamente, l’interesse di tutti; non è il regno unito con le prove gallesi e scozzesi, ma è qualcosa che manca al WRC, anche se le speciali sono su un asfalto viscido e scivoloso. Qualche dubbio però lo ha sollevato la ricerca tramite i club locali di città o impianti con a disposizione un area di 10.000 metri (meglio se con qualche struttura intorno) per il service park. Come se si trattasse di un rarità, quando l’unica cosa a non mancare sono gli spazi, se mai il punto interrogativo può essere se questi sono centrali, oppure troppo decentrati. Soltanto ad inizio millennio prima di avanzare una candidatura si metteva in piedi una gara di un paio di tappe, in particolare in una nazione come l’Irlanda dove le gare non mancano, si può trovare un accordo con una gara già in essere, oppure organizzarne una nuova visto il largo bacino praticanti. Invece siamo alle solite si aprono le porte ad ispezioni dove la presenza del promotore, serve solo a dare più credibilità alle richieste economiche nei confronti della territorialità. Ancora una volta più che di fronte ad una normale procedura di candidatura si ha l’impressione si stia giocando una partita al tavolo verde, perché parlare di ispezione senza avere una copertura economica anche solo parziale, si chiama bluffare. Ed a oggi i segnali di interessamento dalla parte governativa sembrano tutti da costruire, l’unica cosa che ci dicono le tre ipotetiche candidate è uno spostamento nel sud dell’isola, molto lontano dalla base di Sligo. Cittadina ai confini con l’Irlanda del Nord, base della gara che ha fatto parte del calendario WRC nel 2007 e 2009.