La vicinanza tra lo shake del Monte e il Service Park di Gap ha subito messo in risalto l’imponente afflusso di pubblico, nonostante si trattasse di un mercoledì pomeriggio lavorativo. Un ritorno che ha messo l’accento sul feeling tra il Rallye Montecarlo e la città di Gap, quel qualcosa in più che al service di Monaco si faceva fatica a respirare.
La cornice del principato è qualcosa di favoloso ed irrinunciabile, ma avere il service per ben quattro giornate sui piazzali che abbracciano il porto di Monaco è decisamente penalizzante. La distanza dalle speciali è troppa, ed i trasferimenti la fanno da padroni, su delle strade già trafficate e caotiche. Il Montecarlo senza la cornice patinata e luccicante, della partenza sulla Place du Casinò, oppure l’arrivo sullo sfondo del porto non sarebbe la stessa cosa. Ma quando la carovana rientra al service si respira un aria più asettica, come un corpo estraneo in una cornice che non gli appartiene; marginale l’interesse della gente presente nel principato. Troppo incasinato e senza parcheggi per i molti appassionati che finita una speciale scenderebbero al service, ma nel Principato di Monaco preferiscono passare la mano, questo già dai tempi eroici dei rally. Lo Shake a due passi da Gap ha subito creato più di un problema di circolazione, perché l’afflusso degli spettatori è stato straripante sin dalle prime ore del pomeriggio. Con migliaia di persone che facevano capolino tra il service park e la Route de la Garde, dove è andato in scena il primo atto della nuova stagione. Un primo bagno di folla che dopo la solita tornata di critiche alla disciplina da parte dei puristi, dimostra che l’appeal del Montecarlo (e del mondiale o WRC che dir si voglia) non è poi così distante da quello degli ultimi tre decenni del novecento. Quello di ieri sera è stato un apericena che lascia immaginare la marea di gente che andrà all’assalto delle speciali di venerdì e sabato. Tutto sommato la mancanza di neve penalizzerà lo spettacolo, ma favorisce l’utilizzo degli accessi alle speciali, ed i parcheggi, che altrimenti avrebbero posto ancora più problemi congestionando ulteriormente il traffico. Senza contare i disagi a bordo speciale se non si creano sentieri praticabili e si vieta di camminare sulla speciale prima del passaggio delle vetture.